E’ morto a Roma Lando Buzzanca. L’attore, 87 anni, era ricoverato al policlinico Gemelli. Buzzanca soffriva da tempo di una malattia neurodegenerativa che l’ha costretto al ricovero. Lui stesso ad agosto aveva lanciato un appello per tornare a casa. Aveva perso trenta chili. Buzzanca soffriva di afasia, malattia di cui soffre anche l’attore di Hollywood Bruce Willis.
L’ultima fase della sua vita è stata segnata da ricoveri e polemiche. Buzzanca era stato portato lo scorso anno in una Rsa dopo il ricovero di quaranta giorni al Santo Spirito che si era reso necessario in seguito a una caduta nell’aprile 2021. La compagna Francesca Della Valle e il medico Fulvio Tomaselli avevano denunciato lo scorso novembre il declino dell’attore avvenuto nei mesi del ricovero in Rsa. Il figlio Massimiliano, opponendosi al medico e a Francesca Della Valle, aveva detto di voler denunciare entrambi “per tutelare il padre e la sua privacy“.
I ricoveri
L’8 novembre l’attore era stato trasferito al Policlinico Gemelli in seguito alla rottura di un femore. Fulvio Tomaselli, medico che lo aveva preso in cura, aveva lanciato un allarme già settimane fa: “Dopo le ‘amorevoli cure’ in una rsa dal 27 dicembre, hanno travolto un uomo, che un anno fa camminava e parlava, nella tragica ombra di se stesso, rannicchiato in un letto, scheletrico, sfinito, drammaticamente lucido”. Il medico aveva scritto queste dure parole in un post su Facebook, aggiungendo: “Vorrei farvi vedere le immagini di Lando Buzzanca. Non mi ferma la privacy, ma il rispetto per una icona italiana famosa nel mondo. Questo stato l’ho denunciato il 5 agosto, come suo medico di fiducia. Ora sta peggio”.
Il figlio Massimiliano, oggi, racconta: “Si è spento serenamente intorno alle 14. Ieri ero venuto a trovarlo e credo mi abbia riconosciuto perché si voleva alzare. L’ho convinto a rimanere a letto. Certo, le sue condizioni non erano delle migliori, ma speravo che almeno questo Natale lo passasse con noi. Quando mi hanno avvisato per dirmi che era peggiorato, stavo uscendo da casa per andare a trovarlo, ma sono arrivato tardi“.
Lando Buzzanca, lucido e consapevole delle proprie condizioni, ha vissuto i suoi ultimi mesi in sofferenza. Era da due settimane ricoverato all’Hospice del Gemelli Medical Center. Sapeva di non avere speranza di ripresa.
Lando Buzzanca: la vita
Gerlando Buzzanca, nato a Palermo il 25 agosto 1935 in una famiglia di attori, compì i suoi studi nella città natale e a diciassette anni si trasferì a Roma, dove rimase per gran parte della sua vita. Protagonista della commedia all’italiana degli anni ’60 e ’70, fu in un primo periodo fortemente osteggiato dalla critica ottenendo però un grande successo di pubblico, a partire in particolare da Il merlo maschio del 1971 diretto da Pasquale Festa Campanile. Recitò con alcuni tra i più grandi attori italiani dell’epoca. Protagonista anche nel teatro e nella tv, rimase attivo fino agli anni 2000, con la serie Il restauratore e poi nel 2016 con la partecipazione a Ballando con le stelle.
La compagna: “nessuno lo ha salvato, la verità verrà fuori”
“Si è realizzato, ciò che avevo previsto e dichiarato. Nessuno è intervenuto affinché Lando fosse salvato. Le responsabilità sono molte, io non mi fermo: la verità verrà fuori“. Così all’AGI la compagna di Lando Buzzanza, Francesca della Valle, appena appresa la notizia della morte dell’attore siciliano. “Aveva un’afasia, non una malattia mortale. L’abbandono è una malattia mortale“, sottolinea della Valle, presidente dell’Associazione Labirinto 14 luglio, che si batte per la modifica delle legge 6/04 e la difesa delle persone fragili. Una lunga battaglia, la sua, da più di un anno su media e social, per riportare a casa l’attore siciliano, sempre definito lucido, le cui condizioni di salute erano andate via via peggiorando.
“Lando Buzzanca sta morendo, denutrito e disperato, rinchiuso, contro la sua volontà, in una Rsa dal 27 dicembre 2021. La responsabilità sarà di tutti coloro che lo stanno trattenendo là, chiunque essi siano“: così la della Valle su Facebook già lo scorso agosto, prima della nuova caduta dell’attore nella Rsa che lo ha portato prima nel ricovero al Gemelli, e poi nell’hospice dove si è spento oggi. Non c’è tempo da perdere, lasciava intendere la compagna, invocando il diritto di scelta del malato. “Non dovrebbe scegliere lui – si chiedeva la giornalista e conduttrice, nella sua battaglia legale e mediatica contro la legge 6/04 che riguarda oltre 400mila persone fragili – oppure ora interverrà qualche interdizione d’emblèe, per far tacere la verità? Troppo tardi – scriveva ancora la donna – il tentativo da parte dei figli nel settembre 2021, fu negato dallo stesso giudice tutelare. Lando aveva una afasia peggiorata dall’isolamento imposto dal suo amministratore di sostegno e dalla mancanza di logopedia“. La documentazione di tutto ciò, scriveva ancora della Valle, “è nelle mani della procura della Repubblica di Roma, che ha anche documentazione su come Lando fosse a dicembre 2021 e com’è ora, dopo 7 mesi di Rsa“.