È di circa 500 milioni di dollari, la stima dei costi per riparare il gasdotto Nord Stream danneggiato in un attacco a settembre. Lo riporta il New York Times, che cita una persona informata sui lavori. “Nelle ultime settimane, Nord Stream AG, che è di proprietà di maggioranza di una società controllata dal Cremlino, ha iniziato a preventivare i costi per riparare il tubo e ripristinare il flusso di gas, secondo una persona informata sui lavori che ha parlato a condizione di anonimato perché non era autorizzato a parlarne pubblicamente“, scrive il giornale statunitense.
“Una stima di riparazione parte da circa 500 milioni di dollari, ha detto questa persona. I consulenti per la Russia stanno anche studiando per quanto tempo i tubi danneggiati possono resistere all’esposizione all’acqua salata”. “Le inchieste – continua il NYT – sollevano la questione del perché, se la Russia ha bombardato i propri oleodotti, abbia avviato il costoso lavoro di riparazione degli stessi”.