Rientro in atmosfera a 40mila km/h, grande attesa per l’ammaraggio di Orion

Il ritorno sulla Terra di Orion è una delle fasi più impegnative della missione Artemis I
MeteoWeb

La storica missione Artemis I della NASA sta per concludersi. La capsula Orion dovrebbe tornare sulla Terra domenica pomeriggio, concludendo il suo viaggio nello Spazio profondo durato quasi 26 giorni con un ammaraggio nell’Oceano Pacifico, al largo della costa della Bassa California.

Orion si è comportata molto bene fino ad oggi e i membri del team di Artemis I sono fiduciosi che il successo proseguirà fino a domenica. Non danno nulla per scontato, però.

Non abbasseremo la guardia,” ha affermato il responsabile della missione Artemis, Mike Sarafin, durante l’ultima conferenza stampa. “Abbiamo alcune cose difficili davanti a noi“.

In effetti, il ritorno a casa di Orion è una delle fasi più impegnative della missione Artemis I. La capsula entrerà nell’atmosfera terrestre a circa 40mila km/h, o circa 32 volte la velocità del suono.

rientro orion nasa

Durante il rientro, Orion sperimenterà temperature di circa 2.800°C, circa la metà del valore che caratterizza la superficie del Sole. Lo scudo termico della capsula dovrà sopportare quello stress, proteggendo il resto della navicella. Sarà un enorme test per lo scudo termico, che è nuovo di zecca e deve ancora affrontare condizioni così estreme. Con una larghezza di 5 metri, è il più grande del suo genere.

Non esiste un arcjet o una struttura aerotermica qui sulla Terra in grado di replicare il rientro ipersonico con uno scudo termico di queste dimensioni,” ha detto Sarafin.

Se tutto andrà secondo i piani, Orion effettuerà lo splashdown domenica intorno alle 18:40 ora italiana nell’Oceano Pacifico, al largo della costa occidentale della Bassa California. Il sito si trova a circa 480 km a Sud della zona bersaglio originale, vicino a San Diego. La modifica è stata apportata in considerazione delle avverse condizioni meteo attese più a Nord, hanno spiegato i membri del team della missione.

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Una nave della Marina degli Stati Uniti, la USS Portland, attenderà nell’area per recuperare Orion e riportare la capsula a San Diego. Da lì, Orion si dirigerà verso il Kennedy Space Center della NASA in Florida, dove sarà sottoposta a un controllo post-volo completo.

Missione Artemis, dalla Luna a Marte

Orion è decollata con un razzo Space Launch System (SLS) il 16 novembre, dando il via alla missione Artemis I.

La capsula si è inserita nell’orbita lunare il 25 novembre, lasciandola il 1° dicembre. Quattro giorni dopo, la capsula ha eseguito un’accensione del motore di 3,5 minuti durante un sorvolo ravvicinato della Luna, iniziando così il viaggio verso la Terra.

Se Orion supererà il suo ammaraggio domenica, la NASA potrà iniziare a prepararsi per il prossimo volo del programma Artemis: si tratta di Artemis II, che invierà astronauti intorno alla Luna a bordo di Orion nel 2024. Artemis III rappresenterà l’allunaggio vicino al Polo Sud lunare, previsto nel 2025 o 2026.

Ci saranno anche altre missioni successivamente, se tutto andrà secondo i piani: la NASA intende stabilire un “campo base” con equipaggio vicino al Polo Sud entro la fine degli anni ’20. Le competenze e le conoscenze acquisite in queste missioni aiuteranno l’agenzia a portare gli astronauti su Marte entro la fine del 2030 o l’inizio del 2040, hanno affermato i funzionari della NASA.

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