La capsula Soyuz interessata da una perdita, attualmente agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale, ha testato i suoi propulsori nelle scorse ore mentre gli ingegneri russi hanno indagato sul motivo per cui ha subito una fuoriuscita incontrollata di refrigerante.
La navicella spaziale Soyuz MS-22 ha avuto una perdita di refrigerante nella notte del 15 dicembre mentre due cosmonauti si preparavano a fare una passeggiata spaziale fuori dalla ISS. L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha annullato l’attività extraveicolare e ne ha posticipata un’altra a tempo indeterminato mentre indaga sulla causa della perdita di refrigerante, che ha emesso particelle nello Spazio. Dal canto suo, la NASA ha rinviato una passeggiata spaziale pianificata al 21 dicembre, uno slittamento di 2 giorni.
Gli ingegneri russi hanno inviato comandi alla Soyuz MS-22, ordinando l’accensione dei propulsori alle 09:08 ora italiana di venerdì come parte della loro indagine. La perdita è stata fatta risalire a un circuito di raffreddamento esterno sulla Soyuz, ha riferito la NASA.
“I sistemi che sono stati testati erano nominali e continuano le valutazioni Roscosmos di ulteriori sistemi,” ha spiegato la NASA. “Le temperature e l’umidità all’interno della navicella Soyuz, che rimane agganciata al modulo Rassvet, sono entro limiti accettabili“.
Roscosmos ha affermato che le temperature all’interno della Soyuz hanno raggiunto i +30°C ed era entro i limiti operativi. “E’ un leggero cambiamento di temperatura,” ha precisato l’agenzia spaziale russa.
Capsula Soyuz, le indagini proseguono
La Soyuz MS-22 è stata lanciata verso il laboratorio orbitante a settembre, con a bordo i cosmonauti russi Sergey Prokopyev e Dmitri Petelin e l’astronauta della NASA Frank Rubio. Erano proprio Prokopyev e Petelin i due “inquilini” della ISS che si stavano preparando ad effettuate una passeggiata spaziale quando si è verificata la perdita.
Gli ingegneri russi stanno indagando per stabilire lo stato di salute della navicella Soyuz, ma non è chiaro se possa ancora essere utilizzata per riportare il suo equipaggio sulla Terra come previsto, nel 2023.
Roscosmos ha utilizzato il braccio robotico di costruzione europea, sul modulo Nauka, per ispezionare la capsula Soyuz e ha riportato alcuni segni di danni. La NASA utilizzerà il Canadarm2 per ispezionare la Soyuz domani.
La perdita della capsula Soyuz e il rientro dei 3 astronauti
Le immagini della perdita di refrigerante dalla Soyuz hanno convinto un importante esperto di sicurezza del volo spaziale che molto probabilmente la capsula non è più idonea al volo, un enorme rischio per la sicurezza degli “inquilini” della Stazione Spaziale Internazionale.
Tommaso Sgobba, presidente dell’International Association for the Advancement of Space Safety (IAASS) ed ex capo della sicurezza dei voli spaziali presso l’Agenzia Spaziale Europea ha commentato l’accaduto e le sue conclusioni sono piuttosto schiaccianti. La navicella spaziale Soyuz è “danneggiata irreparabilmente” e non sarà in grado di riportare a casa i astronauti che ha trasportato a settembre, ha spiegato Sgobba a Space.com.
Quel che è peggio, per la prima volta nella sua storia, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) non ha la capacità di evacuare tutti i suoi occupanti in caso di incidente.
“Da quello che ho visto dalle immagini, è stata una massiccia perdita di refrigerante,” ha dichiarato Sgobba a Space.com. “Devo presumere che il sistema di raffreddamento attivo della navicella Soyuz sia stato compromesso e quindi è più disponibile per il funzionamento. È una mia sensazione personale, ma se è vero, abbiamo un grosso problema. Manca il sistema di evacuazione dell’equipaggio“.
Senza una scialuppa di salvataggio
I cosmonauti russi Sergey Prokopyev e Dmitry Petelin e l’astronauta della NASA Frank Rubio sono arrivati alla ISS a bordo dell’ormai danneggiata Soyuz il 22 settembre e dovrebbero tornare sulla Terra il 28 marzo. Sulla Stazione ci sono anche gli astronauti della NASA Nicole Mann e Josh Cassada, Il giapponese Koichi Wakata e la russa Anna Kikina, arrivati a bordo della SpaceX Crew Dragon all’inizio di ottobre. Quindi a bordo del laboratorio orbitante ci sono 7 persone.
Con la Soyuz probabilmente inutilizzabile, solo 4 persone sarebbero in grado di mettersi in salvo nel caso qualcosa andasse storto. Questa pericolosa situazione potrebbe durare settimane o mesi prima che un nuovo veicolo spaziale possa essere inviato alla Stazione, secondo Sgobba.
“Questa sarebbe molto probabilmente la prima volta in cui la Stazione Spaziale non ha una piena capacità in termini di scialuppe di salvataggio,” ha detto Sgobba. “L’unica cosa che si può fare è che la Russia invii una Soyuz sostitutiva, ma non è qualcosa che accade da un giorno all’altro. Dovremmo presumere che ci sarà un periodo di settimane o forse mesi in cui ci sarà questa mancanza“.
La perdita di ammoniaca
A seguito della perdita, la Russia ha annullato due passeggiate spaziali pianificate, inclusa quella di Prokopyev e Petelin che stava per iniziare quando è iniziata la fuoriuscita. Questa decisione, insieme all’aspetto del materiale espulso dall’astronave danneggiata, ha convinto Sgobba che la sostanza fuoriuscita era ammoniaca refrigerante tossica, un pericolo per la sicurezza dei membri dell’equipaggio.
“Questi fiocchi di ammoniaca possono attaccarsi alla tuta spaziale e potrebbero finire all’interno dell’ambiente abitabile della ISS,” ha detto Sgobba. “Il calore all’interno della Stazione li farebbe vaporizzare e questo non va bene perché l’ammoniaca è molto tossica per l’uomo“.
La causa della perdita
Per quanto riguarda la causa dell’incidente, Sgobba è propenso a credere che il serbatoio possa essere stato colpito da un detrito spaziale, sebbene sia possibile anche un malfunzionamento di una valvola.
“La perdita era molto massiccia, ma ovviamente poteva trattarsi di una valvola di carburante che perdeva o qualcosa del genere,” ha detto Sgobba a Space.com. “Poiché l’ambiente è quello che è, posso immaginare che potrebbe essere stato una sorta di detrito più grande. Non un micrometeorite, perché il veicolo spaziale è progettato per resistere all’impatto di piccoli oggetti“.