Il nuovo gasdotto sottomarino per trasportare idrogeno verde tra Barcellona e Marsiglia si farà: costerà circa 2 miliardi di euro, secondo le stime preliminari del progetto concordato da Spagna, Portogallo e Francia. Il progetto arriva nel pieno di una delle crisi energetiche più grandi della storia, con Spagna e Portogallo che ambiscono a diventare l’hub di idrogeno pulito ed esportatori di energia. Un’ambizione che negli ultimi mesi ha provocato qualche tensione con la Francia che invece prevede di produrre il proprio idrogeno utilizzando l’energia nucleare.
Venerdì i leader dei tre paesi si incontreranno nella città spagnola di Alicante insieme al presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per discutere una tempistica di costruzione e il finanziamento di un nuovo gasdotto per l’idrogeno. La stima del prezzo non include il costo di collegamento del gasdotto, denominato H2MED, con allacciamenti a terra: il costo, quindi, potrebbe lievitare a 3 miliardi di euro a seconda il percorso subacqueo del tubo.
Il gasdotto sottomarino era già stato proposto lo scorso ottobre come sostituto del cosiddetto progetto di gasdotto MidCat attraverso i Pirenei, che era stato sostenuto da Spagna e Portogallo in quanto potrebbe contribuire ad alleviare la pressione immediata sulle forniture di gas, ma al tempo stesso era stato osteggiato dalla Francia .
Il nuovo gasdotto trasporterà solo idrogeno per soddisfare i criteri di finanziamento dell’UE, anche se in futuro potrebbero essere apportati “miglioramenti” per consentire anche il transito di gas naturale, secondo i piani del governo spagnolo.
Il presidente francese Emmanuel Macron e i suoi omologhi spagnoli e portoghesi Pedro Sanchez e Antonio Costa intendono richiedere il finanziamento dell’Unione europea per il progetto già la prossima settimana. Di conseguenza hanno spinto i loro quattro operatori di rete ad “accelerare gli studi tecnici, i potenziali layout delle condutture e le valutazioni dei costi“. La tempistica del progetto rimane incerta. Senza problemi tecnici, ambientali o normativi, potrebbe essere completato in quattro o cinque anni dall’inizio dei lavori. Ma le autorità ritengono ottimistica la previsione che possa essere pronto entro il 2030, visti i tempi burocratici e l’iter del finanziamento.
Gran parte degli investimenti europei nell’idrogeno avviene nella penisola iberica. La compagnia petrolifera Cepsa il 1° dicembre ha dichiarato che investirà 3 miliardi di euro (3,15 miliardi di dollari) nello sviluppo del combustibile rinnovabile, mentre anche il Portogallo prevede di diventare un importante produttore ed esportatore.