Arrivano altre spettacolari immagini aeree dell’eruzione di Stromboli, realizzate da un aereo della Guardia Costiera che ha sorvolato il vulcano durante l’eruzione nel tardo pomeriggio di ieri. Le immagini sono state realizzate dal “Manta” ATR 42 della Base Aeromobili di Catania. Intanto alle Eolie “ci saranno sicuramente nuove scosse ma, come è ormai noto, non è possibile prevedere quando e di che magnitudo“: lo ha detto in un’intervista all’Adnkronos il geologo Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ricordando che quell’area siciliana è “geologicamente attiva per cui ci sono faglie che si muovono e quindi la sismicità rientra nell’ordine naturale. Ci sono periodi dell’anno in cui vi sono più scosse ma mediatamente è una attività costante“.
Quanto allo Stromboli, “il livello di allerta è stato innalzato da giallo ad arancione perché il vulcano sta manifestando attività eruttiva più energetica e di conseguenza ci sono frane, nubi piroclastiche e ieri uno tsunami di 1,5 metri che in caso di una spiaggia popolata da bagnanti sarebbe stato davvero pericoloso“. “Non c’è alcun nesso tra terremoti e crisi climatica. Bisogna solo – sottolinea Doglioni – essere consapevoli che viviamo in una nazione geologicamente attiva – abbiamo 10 vulcani attivi e registriamo oltre 600.000 frane e migliaia di terremoti all’anno – e in cui deve nascere la cultura del rischio per potersi meglio difendere. Su questo fronte bisogna fare maggiore comunicazione scientifica perché i cittadini siano informati dei pericoli che corrono. Anche le scuole svolgono un ruolo importante. Conoscere i fenomeni della terra significa in fondo adattarsi“.
Eruzione Stromboli: gli ultimi aggiornamenti e la situazione in diretta
Intanto la colata lavica che ieri ha interessato lo Stromboli, continua a essere alimentata e il fronte raggiunge la linea di costa. La colata, spiega l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, fuoriesce da una fessura eruttiva che si è aperta poco a valle della bocca N2 dell’area craterica nord. Oggi la Protezione civile ha elevato l’allerta da giallo ad arancione. Deciso dall’amministrazione comunale di Lipari lo stop alle escursioni. L’Ingv spiega che si continuano ad osservare modeste esplosioni alla bocca eruttiva, con lancio di materiale grossolano che raggiunge l’altezza di qualche decina di metri sopra la bocca e ricade nelle immediate vicinanze; quasi assente l’attività esplosiva alle bocche dell’area craterica nord. Il rotolamento di massi lungo la Sciara del fuoco produce cenere diluita che si disperde rapidamente in atmosfera. I flussi hanno prodotto materiale fine di colore rossastro che è ricaduto abbondantemente sull’abitato di Ginostra. Dal punto di vista sismico, l’ampiezza del tremore vulcanico si attesta attualmente sui livelli medi. Si segnala alle 7:59 un terremoto di magnitudo locale pari a 1.2 localizzato a circa due chilometri a est dall’abitato di Ginostra a una profondità di un chilometro.
Nella serata di ieri il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto il passaggio di allerta per il vulcano Stromboli dal livello giallo ad arancione e l’attivazione della fase operativa di preallarme. Una decisione, informa una nota, adottata alla luce delle valutazioni emerse durante la riunione con i Centri di Competenza e il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, riunione convocata in seguito alle attività del vulcano, ovvero l’inizio di una fase eruttiva con un trabocco lavico dall’aerea craterica Nord e un flusso piroclastico che ha rapidamente percorso la Sciara del Fuoco raggiungendo il mare, accompagnato da crolli e frane lungo la parete del Vulcano. Fenomeni che hanno, inoltre, generato un’onda di maremoto che non ha registrato danni a persone o cose. Il passaggio del livello di allerta è basato sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza che per lo Stromboli sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Etneo, Osservatorio Vesuviano e Sezione di Palermo), il CNR-IREA e le Università di Firenze, Palermo, Pisa e Torino.
L’innalzamento dell’allerta determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Il Dipartimento della Protezione Civile condivide tali informazioni con la struttura di protezione civile della Regione Siciliana che, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale, allerta le strutture territoriali di protezione civile e adotta eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali. Il Sindaco del Comune di Lipari, che ha preso parte alla riunione, sarà costantemente informato sull’evoluzione della situazione in modo da poter garantire una costante e corretta informazione alla popolazione e l’adozione di tutte le misure di prevenzione necessarie. Indipendentemente dalle fenomenologie vulcaniche di livello locale, che possono avere frequenti variazioni, persiste una situazione di potenziate disequilibrio del vulcano. Si invita, pertanto, la popolazione presente sull’isola a tenersi informata e ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dalle autorità locali di protezione civile.