Brutte notizie per Gianluca Vialli, 58 anni, che da 4 anni combatte con un tumore al pancreas e oggi, tramite una nota, ha annunciato la dolorosa scelta di dover sospendere tutti i suoi impegni professionali per “utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia“. Una decisione presa “al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi“, ha scritto Vialli in una nota indirizzata ai suoi tifosi ed estimatori “in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio“.
Al drammatico annuncio ha subito risposto il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, secondo cui Vialli “è un protagonista assoluto della Nazionale italiana e lo sarà anche in futuro. Grazie alla sua straordinaria forza d’animo, all’Azzurro e all’affetto di tutta la famiglia federale, sono convinto tornerà presto. Può contare su ognuno di noi, perché siamo una squadra, dentro e fuori dal campo“. Era stato proprio lui, nel novembre 2018, a rivelare significativi progressi dopo la diagnosi di un cancro, un intervento chirurgico e il trattamento successivo. “Sto meglio – aveva raccontato – ma sono curioso di come andrà a finire“. Quando l’anno successivo venne chiamato all’incarico federale, definì il suo male “un compagno di viaggio indesiderato“, aggiungendo poi che “devo andare avanti a testa bassa, senza mollare mai, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora per tanti anni“. E non c’è dubbio che un ruolo importante lo abbia giocato la sua presenza accanto a Roberto Mancini, e la sua forza morale nello staff azzurro, nella vittoria della nazionale ai Campionati europei dello scorso anno. L’abbraccio e il pianto liberatorio tra i due ex ‘gemelli del gol’ sampdoriani al termine della finale di Wembley resta un’immagine a suo modo storica.
Dopo quel trionfo Vialli si era eclissato, non era andato a Roma per i festeggiamenti di Euro 2020 ma aveva preferito rimanere a Londra con la famiglia, recandosi poi in pellegrinaggio al Santuario della Beata Vergine della Speranza di Grumello, in provincia di Cremona. In moltissime apparizioni pubbliche e sui media, Vialli ha sempre fatto riferimento alla malattia, e all’eventualità della morte: “La malattia – aveva detto ad Alessandro Cattelan in un programma su Netflix – non è esclusivamente sofferenza: ci sono momenti bellissimi. La vita, e non l’ho detto io ma lo condivido in pieno, è fatta per il 20% da quello che ti succede ma per l’80% dal modo in cui tu reagisci a quello che accade. E la malattia ti può insegnare molto. Non dico al punto di essere grato nei confronti del cancro…“. Ora lo attende un altro sforzo, e tutti lo attendono di nuovo.