L’attesissima svolta invernale è ormai imminente per l’Italia che, almeno nelle Regioni del Centro/Sud ancora oggi baciate da un caldo sole primaverile, attende l’inizio dell’inverno da oltre un mese. La stagione fredda inizierà in grande ritardo dopo l’anomalia anticiclonica di fine dicembre e inizio gennaio, ma farà subito sul serio anche se l’avanzata del freddo sarà lenta e graduale. Di certo sta per iniziare la settimana che segnerà la svolta stagionale: dapprima al Nord, poi al Centro e infine anche al Sud, nel corso della settimana entrante l’Italia entrerà a tutti gli effetti in inverno.
Abbiamo già visto nel dettaglio le previsioni per le prossime ore, con il focus sulla bomba di neve che tra stasera e la prossima notte colpirà la Slovenia e il confine del Friuli Venezia Giulia. Un fenomeno importante, seppur localizzato e in gran parte concentrato oltre il confine nazionale seppur nel limitrofo territorio sloveno.
E’ giunto però il momento di delineare meglio cosa succederà anche nelle ore successive, quando il freddo sfonderà l’arco alpino piombando sull’Italia. Per farlo dobbiamo innanzitutto contestualizzare lo scenario europeo: l’ondata di freddo arriva grazie alla risalita dell’Anticiclone delle Azzorre nel cuore dell’oceano Atlantico, come possiamo osservare nella mappa principale a corredo dell’articolo. Proprio lungo il bordo orientale dell’Anticiclone si muoveranno masse d’aria fredda polare marittima che pian pianino nel corso della settimana raggiungeranno il Mediterraneo, dapprima in Francia, poi in Spagna e infine dopo il 19–20 Gennaio anche in Italia.
La prima cosa da specificare riguarda le caratteristiche dell’aria fredda in arrivo: si tratta di aria polare marittima appunto, un dettaglio molto importante per evidenziare che non bisogna aspettarsi gelo intenso nè temperature estreme. Sarà aria molto fredda sì ma soltanto alle alte quote, mentre ai bassi strati arriverà riscaldata dal lungo transito sulle acque dei mari del nord. Per il gelo intenso, invece, le irruzioni fredde devono essere di natura continentale, provenire cioè dalla Russia o quantomeno dalla Scandinavia quindi da Nord/Est. In questo caso, invece, sia il freddo che le correnti dominanti al suolo saranno costantemente di provenienza occidentale, tanto che su gran parte d’Italia il freddo arriverà proprio dalla Spagna, almeno in una prima fase del peggioramento.
Nessuno si aspetti temperature estreme o freddo intenso. Anzi, almeno nella prima parte della settimana, sicuramente fino a Mercoledì e molto probabilmente anche fino a Giovedì, al Centro/Sud farà decisamente caldo con temperature di gran lunga superiori alle medie del periodo, forti venti sud/occidentali, maltempo intensi nei versanti tirrenici e nevicate soltanto sulle vette più alte dell’Appennino centrale, mentre al Sud pioverà persino oltre i 2.000 metri di altitudine. La causa di questo caldo sarà la risposta prefrontale alla grande perturbazione polare in arrivo, che momentaneamente attiverà venti di libeccio che porteranno aria calda dal Maghreb sull’Italia centro/meridionale.
La situazione cambierà per il Centro/Sud soltanto nella seconda parte della settimana, da Giovedì/Venerdì appunto, quando il ciclone Polare che nei giorni precedenti sarà nato sul Nord Italia si sposterà verso il Sud, trascinando l’aria fredda anche al meridione. In tal senso sono particolarmente chiare le mappe sinottiche fornite dal modello europeo ECMWF che delineano l’evoluzione meteorologica per i prossimi dieci giorni:
In termini di fenomeni meteo, nella prima parte della settimana avremo piogge torrenziali su tutte le Regioni tirreniche. Inizierà a diluviare già tra stasera e domani su Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna, con fenomeni in intensificazione Martedì 17 Gennaio e in ulteriore persistenza Mercoledì 18. In modo particolare sulla Campania sono attesi tre giorni consecutivi di piogge torrenziali ad inizio settimana, con venti furiosi, mareggiate violente e accumuli pluviometrici di oltre 350–400mm con conseguenti pesanti fenomeni di dissesto idrogeologico, anche perché sarà pioggia anche sulle vette delle montagne e la furia del mare in tempesta complicherà il regolare deflusso dei corsi d’acqua in mare. La situazione è esplosiva ed è alto il rischio di pesanti alluvioni, estese anche a basso Lazio e zone interne di Molise e Abruzzo.
Al Nord la possibilità è quella di avere nevicate in pianura, o quasi. Il freddo avvolgerà le Regioni settentrionali già dalle prime ore di domani, Lunedì 16 Gennaio, e la più grande occasione delle nevicate sarà data dalla ciclogenesi attesa su Genova all’ingresso delle masse d’aria più fredde in quota, che in contrasto con il caldo persistente ai bassi strati daranno vita ad un vero e proprio ciclone polare sul Nord Italia tra Martedì 17 e Mercoledì 18. La stessa tempesta responsabile dell’intensificazione del maltempo al Sud, alimenterà precipitazioni sparse, nevose fin in pianura, nell’Italia del Nord e in modo particolare Martedì pomeriggio-sera quando la neve potrebbe raggiungere non solo Varese e Como, ma anche Milano, Bergamo, Brescia e Verona, estendendosi poi a Bolzano, Trento, Belluno, Udine e lambendo persino Trieste.
Mercoledì 18 il freddo dovrebbe raggiungere la Sardegna e il Centro Italia con le prime nevicate sui rilievi dell’isola e dell’Appennino tra Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria e Toscana, seppur in questa fase ancora a quote medie, oltre i 1.000/1.200 metri di altitudine, mentre soltanto tra Mercoledì sera e Giovedì il fronte freddo sfonderà al Sud aprendo di fatto l’inverno vero, quello più rigido, per tutto il territorio italiano (compresa la Sicilia), con forte maltempo persistente e abbondanti nevicate a bassa quota in tutti i rilievi appenninici, in base ad un’evoluzione che da Giovedì in poi è già chiara nella tendenza invernale ma ancora da sbrogliare per quanto riguarda i dettagli previsionali sulle zone più colpite (in base al posizionamento del ciclone). Un focus che avremo modo di approfondire ulteriormente nei prossimi aggiornamenti meteo.
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