La stima dei danni per l’assenza di neve sull’Appenino, in riferimento alle attività collegate direttamente alla stagione sciistica, è di 50 milioni di euro: è quanto è emerso dal tavolo sulla questione, convocato dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè con gli operatori del settore e i rappresentanti delle Regioni, tra gli altri il presidente della Toscana Eugenio Giani e il coordinatore del turismo della Conferenza delle regioni Daniele D’Amario.
Il governo “darà risposte entro breve, 2-3 settimane“, perché “il tempo è una categoria per gli imprenditori fondamentale: vuol dir fare chiudere aziende e far perdere posti di lavoro“: è quanto ha affermato il Ministro Santanchè. “Ci hanno parlato di 50 milioni, ma ho chiesto alle Regioni singolarmente di fare delle stime precise, perché i danni potrebbero essere maggiori“.
“Con la mancanza di neve moltissime località sciistiche degli Appennini non hanno potuto aprire: come Ministero vogliamo dare una mano in questa situazione emergenziale” all’Appennino: “Abbiamo analizzato qual è la situazione e i bisogni e per adesso ci siamo concentrati su quattro misure con cui vorremmo far sì che le risorse vengano messe a terra il prima possibile,” ha precisato Santanchè. “Come Ministero, abbiamo il fondo per finanziare gli investimenti sugli impianti di risalita e sull’innevamento e abbiamo deciso che lavoriamo sul fatto che possiamo ristornare gli investimenti fatti nel 2022 e quindi poter dare subito loro questi denari investiti in modo da dare risorse fresche per non peggiorare la loro situazione“. “Lavoriamo poi per vedere di poter liberare quei fondi fondi Covid che alcune Regioni hanno ancora in pancia ma che non possono essere utilizzate per altre finalità, è una cosa da fare rapidamente“. Inoltre, “abbiamo parlato ieri sera con il ministro del Lavoro sul problema degli ammortizzatori sociali, per i lavoratori stagionali non possono avere la cassa integrazione in deroga: vogliamo dare risposte ai lavoratori stagionali, come i maestri di sci, che non hanno lavorato un’ora“. Secondo il piano illustrato dal ministro Santanchè si lavorerà anche sul fatto che “rimanga sul territorio” il 50% delle risorse derivanti dalla riscossione dell’Imu dalle abitazioni dei Comuni “nelle zone disagiate” delle zone montane dell’Appennino: “Studieremo bene questa proposta, potrebbe essere una misura anche temporanea“. “La politica deve avere una visione di lungo termine: tutti siamo concordi sul fatto che l’offerta turistica non deve solo essere legata alla neve, va cercata una destagionalizzazione, ma oggi sarebbe impensabile pensare di fare offerte turistiche che non comprendano la neve nell’Appennino dove comunque il turismo bianco della neve fa ancora la parte del leone. Bisogna lavorare sulla destagionalizzazione e su un’offerta turistica che si arricchisca, dal cicloturismo alle spa“. “Nel giro di 2-3 settimane dobbiamo dare risposte: il tavolo resta permanente, ora per gli Appennini ma poi si trasformerà per la montagna. In Italia il turismo in montagna è importante e bisogna fare molte cose. I dati” sulle presenze in montagna in questa stagione “ci confortano ma bisogna lavorare perchè il turismo è la prima azienda del Paese. Il governo c’è e risponde“.