Tutti i Paesi del mondo che non sono nel 2023: dall’anno 5 del Giappone al 5783 di Israele

I calendari utilizzati in giro per il mondo: ecco tutti i Paesi che non sono nel 2023
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Nella notte tra sabato e domenica, in Italia come nella stragrande maggioranza dei Paesi del mondo abbiamo celebrato la fine del 2022 e l’arrivo del 2023 in base al calendario gregoriano. Nel mondo, però, ci sono delle eccezioni molto particolari. E’ il caso di alcuni Paesi musulmani, dal Marocco all’Arabia Saudita passando per Algeria, Tunisia, Libia, Egitto e ancora Iraq, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Yemen, Somalia e Pakistan dove siamo nel 1444 in base al calendario lunare Hijri.

Ancora più particolare il caso del Giappone, dove il calendario tradizionale (seppur non più in uso ufficiale) si rinnova ogni volta che un nuovo imperatore assume l’incarico e l’ultimo è stato cinque anni fa. L’estremo opposto è quello del calendario ebraico, secondo cui dal 25 settembre 2022 siamo nell’anno 5783.

Sono tanti altri i calendari che alcuni piccoli Paesi adottano in giro per il mondo e in modo particolare in Asia, la stragrande maggioranza basati su calcoli astronomici di origine antichissima. Un modo particolarmente significativo di preservare le tradizioni locali, in un contesto mondiale in cui essere “disallineati” è sempre più difficile e complicato.

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