Sta facendo molto discutere un tweet sui cambiamenti climatici postato dal senatore Lucio Malan, presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia al Senato. Il senatore è stato subito additato come negazionista e addirittura ‘ignorante‘ in materia di clima, ma quali sono state le sue gravi colpe? “Ragusa sotto la neve. Temperature rigide e fiocchi che imbiancano la città. Il riscaldamento globale non perdona!“, ha scritto Malan su Twitter. Il commento, evidentemente sarcastico, si riferiva alla notizia delle recenti nevicate in Sicilia. E’ bastata questa semplice battuta per scatenare un putiferio, tanto che Malan ha dovuto cancellare il tweet.
E come in una sorta di nuova inquisizione, le polemiche e le repliche al post si sono susseguite e allargate a macchia d’olio. Gli esperti, in particolare i fanatici del surriscaldamento globale, hanno accusato il senatore di voler usare il freddo di pochi giorni per mettere in dubbio gli effetti dei cambiamenti climatici. Azione, a detta loro, sbagliata e addirittura pericolosa. Inizialmente, prima di cancellare il tweet e a risposta dei commenti, Malan ha ribattuto di non essere un “negazionista” del riscaldamento globale. Ma per lui il dito puntato e le accuse stanno tenendo banco sui social ormai da ore.
Le repliche a Malan
“Qualcuno lo spiega a Malan che l’alternarsi di soli eventi estremi, dalla siccità totale alle piogge torrenziali, è il principale problema dei cambiamenti climatici?”, ha twittato qualcuno. E poi ancora: “Malan è ignorante e antiscientifico. Quindi pericoloso”. Tra tutte spicca la rispota di Luca Lombroso, meterologo, che precisa: “dire che una nevicata a Ragusa smentisce il climatechange è come dire che il volo degli uccelli smentisce la forza di gravità. Ragusa è a 500 m, la neve non è rara e non annulla mesi di record di caldo“.
D’altronde quella di Malan è una battuta, dovuta al fatto che la neve in inverno, soprattutto con le temperature in picchiata da Nord a Sud, non è di certo cosa strana. Anzi, sarebbe una dimostrazione, secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia, dell’inconsistenza degli allarmismi sul riscaldamento globale. E non è la prima volta che Malan si esprime in tal senso.
La nuova inquisizione
Il dibattito sui cambiamenti climatici, che vede contrapporsi gruppi di esperti allarmisti ad altri più moderati, lungi dall’essere giunto al culmine, ha però creato una tendenza pericolosa: quella della censura del pensiero critico. Caso Malan a parte, mettere all’angolo chi, a livello scientifico, prova a dare un’altra versione dei fatti è il vero pericolo. E in questo la pandemia e i vaccini che ne sono seguiti insegnano. O almeno, dovrebbero insegnare.