Clima, dopo la Niña torna El Niño: l’effetto sulle temperature medie globali

Dopo la Niña, che si è manifestata durante gli ultimi tre anni, si prevede ora un ritorno alle oscillazioni più calde con El Niño
MeteoWeb

Nel 2023, il ritorno del fenomeno climatico El Niño, la fase calda dell’oscillazione climatica che si sviluppa nel Pacifico, potrebbe provocare un incremento delle temperature medie globali fino a raggiungere ondate di calore senza precedenti. Dopo la Niña, che si è manifestata durante gli ultimi tre anni, si prevede ora un ritorno alle oscillazioni più calde. Il fenomeno, sostengono gli esperti, unito all’esacerbazione dei cambiamenti climatici, potrebbe portare a temperature da record nei prossimi mesi. 

Le previsioni attuali anticipano che i prossimi mesi saranno più caldi rispetto al 2022 e potrebbero superare le temperature registrate nel 2016, anno in cui la presenza dell’oscillazione El Niño è stata particolarmente violenta. “E’ molto probabile questa fase di El Niño possa portarci oltre 1,5°C nei prossimi cinque anni – afferma Adam Scaife, responsabile delle previsioni a lungo raggio presso il Met Office del Regno Unito – in ogni caso di aspettiamo ondate di calore estremo per i prossimi mesi”. “I modelli predittivi – sottolinea James Hansen, della Columbia University di New York – possono aiutarci a prevedere gli eventi climatici estremi”.  

La correlazione tra condizioni meteorologiche estreme e temperatura media globale non è così forte – precisa Tim Palmer, dell’Università di Oxford – ma gli effetti termodinamici del cambiamento climatico contribuiranno ad esacerbare le anomalie riscontrate a causa di El Niño”. “Gli effetti dell’oscillazione – conclude Palmer – potrebbero essere avvertiti fino alle medie latitudini dell’emisfero settentrionale. La possibilità di stimare con precisione le conseguenze climatiche è di fondamentale importanza per rispondere adeguatamente all’emergenza climatica e mitigarne l’impatto negativo”.  

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