Il mese di Dicembre 2022 è trascorso con enormi anomalie termiche in Europa: eccessi clamorosi e opposti per il grande freddo della prima metà del mese e il caldo record delle ultime due settimane. La sintesi di un mese così estremo è sintetizzata egregiamente nelle tradizionali mappe delle anomalie termiche settimanali fornite dal NOAA, che evidenziano con una colorazione estrema questi estremi climatici così significativi.
Nel corso delle scorse settimane, infatti, abbiamo raccontato a distanza di pochi giorni del grande gelo con temperature vicine ai -20°C in pianura tra Germania e Polonia, ai +19°C raggiunti nel giorno di Capodanno nelle stesse località (vedi articoli correlati in coda).
Nell’ultima settimana, tra 25 e 31 Dicembre, abbiamo avuto le più grandi anomalie termiche positive con picchi di +8°C rispetto alla norma tra i Balcani (Croazia e Bosnia) e l’Italia centrale Appenninica, ma anche +6°C in un’area vastissima dai Pirenei all’Ucraina, comprendendo Francia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, gran parte d’Italia e dei Balcani. Ha fatto caldo anche nel resto del Continente, dal Regno Unito a Danimarca e Finlandia fino al Mediterraneo, seppur in queste due areee più estreme (Nord e Sud) con minori scarti rispetto alla norma.
La settimana precedente (18-24 Dicembre) era stata molto calda tra Francia e Spagna, oltre che in Italia, Germania, Regno Unito e Balcani, mentre nel Sud del Continente (Spagna, Italia, Grecia e Balcani) aveva fatto molto caldo anche nelle prime due settimane, che invece erano state pesantemente condizionata dalla grande e lunga ondata di gelo e neve che aveva attanagliato il Continente in tutte le sue aree centro-settentrionali, a Nord di Pirenei, Alpi e Carpazi, le tre grandi catene montuose che hanno “sbarrato” l’ingresso dell’aria fredda verso Sud.
Complessivamente è stato il Dicembre più caldo della storia nell’Europa meridionale, mentre l’ondata di freddo della prima parte del mese ha compensato le anomalie calde della seconda metà nei settori settentrionali.