L’obiettivo climatico di zero emissioni sembra un’utopia o un miraggio irragiungibile. Secondo gli esperti sarà però necessario essere preparati ad un futuro in cui la produzione di acciaio subisca un netto calo. Ad affermarlo è stato un nuovo studio incentrato sull’industria siderurgica giapponese, a guida dal National Institute for Environmental Studies in Giappone e pubblicato sulla rivista Nature Sustainability.
L’acciaio è uno dei materiali più importanti al mondo: serve per la costruzione di auto, edifici e infrastrutture, come ponti e gallerie. E’ però anche responsabile del 7% delle emissioni globali di gas serra. Nel 2021, 45 paesi si sono impegnati a perseguire un acciaio a emissioni quasi zero nel prossimo decennio. Il Giappone ha fissato un obiettivo per una riduzione del 46% delle emissioni dell’acciaio entro il 2030 e zero emissioni entro il 2050.
Per ora la tabella di marcia per raggiungere questo obiettivo si basa sulle future innovazioni tecnologiche. La speranza è riposta negli sviluppi nella cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) e nelle tecnologie basate sull’idrogeno. “Queste tecnologie devono ancora affrontare gravi sfide tecniche, economiche e sociali e devono ancora essere implementate su larga scala“. E’ quanto spiegato da Takuma Watari, ricercatore presso il National Institute for Environmental Studies, in Giappone, che attualmente collabora con l’Università di Cambridge. “E, cosa importante, è altamente incerto se ci sarà sufficiente elettricità senza emissioni per utilizzare queste tecnologie”.
Obiettivo zero emissioni: il nemico è l’acciaio
La ricerca si è basata sulla mappatura degli attuali flussi di acciaio nell’industria giapponese. I ricercatori hanno utilizzato un modello per esplorare come l’industria potrebbe cambiare se in futuro fosse applicato un rigoroso bilancio del carbonio. “Non neghiamo la necessità di investire in tecnologie di produzione innovative. Piuttosto, ciò che vogliamo sottolineare è che dovremmo cercare opzioni molto più strategiche, invece di affidarci semplicemente a tecnologie di produzione proiettili d’argento“, ha dichiarato Watari.
“Mettere l’efficienza dei materiali e l’upcycling al centro dei piani di decarbonizzazione può ridurre l’eccessivo affidamento su tecnologie di produzione innovative e prepararsi al rischio che queste tecnologie non possano crescere sufficientemente nel tempo“, ha spiegato l’esperto.