La coda del violento ciclone che ieri ha risalito l’Italia provocando forti nevicate sulle Regioni del Centro e paralizzando la Regione Appenninica tra Romagna, Marche, Umbria e Toscana, dal pomeriggio di ieri si è “incastrata” sul Piemonte determinando nuove grandi nevicate stavolta sull’arco alpino per effetto del fenomeno dello “stau”. Alla fine il Piemonte è stato il più colpito, tra le Regioni del Nord, anche da quest’evento dopo le nevicate di inizio Dicembre tra cui la più grande e importante di tutta la stagione in pianura. Nonostante le numerose prosopopee sul “buco pluviometrico” del Nord/Ovest, alla fine il Piemonte è anche quest’anno la Regione in assoluto più nevosa d’Italia.
Da ieri sono in corso forti nevicate che stanno determinando importanti accumuli nivometrici sulle Alpi Graie, Cozie e Marittime. I dati nivometrici dell’Arpa Piemonte testimoniano accumuli davvero considerevoli: 159cm al Lago Pilone (2.280 metri), 144cm a Colle Lombarda (2.302 metri), 135cm al Colle Bercia (2.200 metri), 126cm a San Sicario (2.087 metri), 110cm a Clot della Soma (2.150 metri), 109cm a Sestriere (2.020 metri), 103cm a Sauze Cesana (1.840 metri), 102cm a Bardonecchia (2.045 metri), 99cm a Palanfrè (1.625 metri), 98cm a Le Selle (1.980 metri), 96cm a Valdieri (1.390 metri), 92cm al Colle dell’Agnello (2.685 metri), 88cm ad Argentera (1.680 metri), 77cm a Limone Pancani (1.875 metri), 72cm a Pragelato (1.525 metri), 67cm a Praly (1.385 metri). Proprio a Praly (Torino), in alta Val Germanasca, si puliscono le stradine con la fresa come possiamo vedere nel video di seguito. Tanta neve anche a Entracque e Claviere
In pianura le precipitazioni sono state scarse proprio perché queste nevicate sono legate all’effetto “stau” innescato dalle correnti della coda ciclonica sulle montagne esposte a est. Le nevicate più grandi si sono infatti verificate in val di Susa e Chisone e sul basso Piemonte, mentre nel nord della Regione le precipitazioni sono state deboli o addirittura assenti.
Queste nevicate alpine sono certamente meno significative, in termini di portata meteorologica dell’evento, rispetto a quelle dei due giorni scorsi sull’Appennino centro/settentrionale e in modo particolare su quello Romagnolo e Marchigiano dove abbiamo avuto accumuli straordinari, ma in ogni caso si tratta di nevicate importanti che forniscono un contributo decisivo per contrastare la siccità anche perché si sono verificate proprio nella zona della sorgente del Po e quindi danno una grande garanzia di approvvigionamento idrico non solo immediato, ma anche per la futura stagione primaverile ed estiva dopo la grave siccità dei mesi scorsi.