Come sarebbe il mondo se le ferrovie svedesi avessero presero piede

Il mondo non ha potuto esportare e godere del modello ferrovie svedesi: lo avesse fatto, oggi ci ritroveremmo su un pianeta con tutt'altro volto
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La vita e la storia ce lo hanno insegnato, o almeno così dovrebbe essere: è sufficiente programmare e prendersi cura di ogni propria azione per ottenere i risultati sperati. Così è nella quotidianità di ogni individuo come anche nei macrosistemi che la circondano, dall’economia, alla politica, alla società. E ogni scelta rappresenta una punto di svolta, per sé, per la società di cui si fa parte o addirittura dell’intero pianeta. Quella della ferrovie svedesi, ad esempio, è una sliding doors che poteva fare la differenza. Bisognava però saperne coglierne e conservarne l’essenza.

La costruzione delle principali linee ferroviarie in Svezia a metà del 1800 comprendeva un progetto di giardino su larga scala. Attorno alle nuove stazioni furono costruiti parchi e orti e lungo le ferrovie furono piantate lunghe siepi. L’Università di Göteborg descrive come ciò sia avvenuto e spiega perché quasi tutte queste aree coltivate sono ormai scomparse.

Le ferrovie svedesi e la rivoluzione dei viaggi

L’introduzione delle ferrovie in Svezia nel 1850 rivoluzionò i viaggi. Ma non solo. Ha anche dato a migliaia di villaggi e città ampi giardini, che spesso sono stati i primi giardini pubblici ad essere istituiti. Le ferrovie erano nuove e i giardini ne erano una parte importante. “Questi giardini avevano diversi scopi. Un bellissimo parco con alberi, roseti, vialetti di ghiaia e panchine segnalava l’ordine e creava un ambiente confortevole dove i viaggiatori potevano attendere il treno. Siepi e filari di alberi sono stati piantati per tenere gli animali e le persone lontani dai binari, e anche gli addetti alle ferrovie che vivevano vicino alla stazione avevano orti“. E’ quanto spiegato dalla ricercatrice dell’Università di Göteborg, Anna Lindgren.

Costruzione della ferrovia e giardini

La maggior parte delle linee principali della Svezia sono state costruite in pochi decenni nella seconda metà del XIX secolo. Le decisioni per la costruzione venivano prese sulla base di documentazione che includeva informazioni su percorsi, conti finanziari e stazioni. Di tutto cià i parchi e i giardini erano parte integrante. “La mia interpretazione è che i giardini fossero tanto ovvi quanto i binari. C’erano giardini simili in paesi che avevano le ferrovie all’inizio, come l’Inghilterra e la Germania“, spiega Lindgren.

Inoltre, a metà del XIX secolo, il concetto di “arte di migliorare la natura” ha guadagnato popolarità. E’ stato considerato una forma di espressione culturale. L’approccio a quel tempo vedeva il paesaggio come una propria entità con valore estetico. Ciò ha anche portato a una maggiore comprensione di come i giardini avvantaggiano i residenti locali, sostengono la costruzione di un’identità nazionale. I giardini ferroviari erano di alta qualità. Prima sono stati assunti giardinieri locali, poi personale governativo ad hoc. “Il governo voleva portare l’arte del giardinaggio alla gente; c’era un ideale esplicito di educazione popolare. Diversi giardini delle stazioni segnalavano tutte le piante, come si fa nei giardini botanici, e le piante erano disponibili per l’acquisto presso il vivaio locale“, spiega la ricercatrice.

Veicoli privati: l’inizio della fine

Con l’aumento del numero “di auto private a partire dalla metà del ventesimo secolo” si è verificato “un calo dei viaggi in treno“. Il governo aveva dunque bisogno di risparmiare denaro. “C’è stato un passaggio dall’abbellimento alla performance e le linee non redditizie sono state rapidamente chiuse. La razionalizzazione era più importante che avere una bella ambientazione intorno alle stazioni“, afferma Lindgren.

In soli 20 anni, gran parte dell’ambizione per i giardini ferroviari era svanita. Nel nulla. E la responsabilità per le aree coltivate era stata “lasciata in eredità” a livello locale. Nel 1973 l’ultimo vivaio fu chiuso e la responsabilità delle aree coltivate passò ai comuni. Un altro punto a sfavore di uno sviluppo sostenibile delle città e delle ferrovie svedesi, sta nel gatto che spesso la stazioni si trovavano in posizioni attraenti nei centri urbani. Il terreno era necessario per il parcheggio di auto e autobus. In pochi anni quasi tutti i giardini sono scomparsi. Oggi in Svezia rimangono solo pochi grandi giardini ferroviari.

Durante la modernizzazione industriale del diciannovesimo secolo, le ferrovie erano uno dei principali simboli della fiducia nel futuro, dei progressi tecnologici e della costruzione di una società moderna. Ma il passaggio agli ideali del dopoguerra ha visto le automobili sostituire le ferrovie come simbolo della vita moderna“, sottolinea Lindgren. “Le stazioni ferroviarie sono passate da luoghi in cui le persone trascorrevano il tempo a luoghi di passaggio durante il viaggio“. E il mondo non ha potuto mai esportare e godere del modello ferrovie svedesi. Lo avesse fatto oggi ci ritroveremmo su un pianeta con tutt’altro volto.

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