Non è solo una semplice pietra scintillante: l’opale, ricco di acqua, è protagonista di un’eccezionale scoperta su Marte. E’ stato trovato nel Cratere Gale da Curiosity.
Come noto, il ghiaccio d’acqua sul Pianeta Rosso è abbondante ai poli ma non all’equatore (dove si trova il Cratere Gale). Il rover Curiosity della NASA, che sta attualmente esplorando il cratere, aveva precedentemente trasmesso i dati del suo spettrometro DAN (Dynamic Albedo of Neutrons), che è stato poi analizzato da un team di ricercatori. Sia nelle immagini vecchie che in quelle più recenti, hanno notato zone di frattura, anelli di sedimenti di colore chiaro, che risaltavano per il loro colore: ulteriori test hanno dimostrato che la roccia chiara era in realtà opale.
Poiché l’opale è prevalentemente composto da acqua e silice, la presenza di questo minerale potrebbe significare che in passato sul pianeta vi era abbastanza acqua da rendere eventualmente abitabili le profondità di queste fessure. Inoltre, l’opale attualmente presente su Marte potrebbe un giorno essere raccolto proprio per l’acqua immagazzinata al suo interno, rappresentando una risorsa per eventuali missioni con equipaggio sul Pianeta Rosso.
Marte, scoperta entusiasmante nel sottosuolo
Marte è un pianeta arido e “bruciato” dal Sole. La quantità di radiazioni sulla superficie del pianeta lo rende inospitale per la vita così come la conosciamo. Tuttavia, all’interno delle fratture del sottosuolo, vi è un ambiente molto più oscuro, protetto dalle intense radiazioni che bombardano costantemente il Cratere Gale all’esterno. Gli opali ricchi d’acqua all’interno di queste fratture rendono la scoperta ancora più entusiasmante.
“Vedere che queste reti di fratture erano così diffuse e probabilmente piene zeppe di opale è stato incredibile“, ha affermato il fisico Travis Gabriel. “Date le diffuse reti di fratture scoperte nel Cratere Gale, è ragionevole aspettarsi che queste condizioni del sottosuolo potenzialmente abitabili si estendano anche a molte altre regioni del cratere, e forse in altre regioni di Marte. Questi ambienti si sarebbero formati molto tempo dopo che gli antichi laghi nel cratere si sono prosciugati“.
Gabriel e i suoi colleghi pensano che le prove dell’opale probabilmente significhino che le zone di frattura su Marte erano alcuni degli ultimi luoghi ad ospitare acqua liquida in abbondanza e che il pianeta potrebbe essersi prosciugato dopo la loro formazione.
Gli opali si formano a partire da una soluzione di acqua e silice. Sulla Terra, soluzioni come questa si possono trovare nei geyser e nelle sorgenti termali, nonché sul fondo degli oceani e di altri corpi idrici. Quando le particelle di silice si depositano sul fondo della soluzione, iniziano a creare un opale. È possibile raccogliere acqua dagli opali perché, sebbene brillanti, in realtà non sono minerali.
I minerali hanno una struttura cristallina strettamente legata, ma la struttura di un opale è più debole, il che significa che l’acqua può essere estratta. Gli astronauti che esploreranno Marte in futuro potrebbero avere una fonte d’acqua significativa nelle zone di frattura se si riuscisse a trovare più opale. Secondo quanto scoperto, una zona di frattura di 1 metro di diametro “potrebbe ospitare all’incirca da 3,5 a 5,5 litri d’acqua nella parte superiore della superficie“.
Un nuovo obiettivo per Perseverance
Questa scoperta ha ora dato al rover Perseverance un nuovo obiettivo. Se esistono zone di frattura contenenti opale nel Cratere Gale, potrebbero trovarsi anche da qualche parte nel Cratere Jezero, dove Perseverance è alla ricerca di segni di vita passata. È già stato confermato che Jezero una volta era un lago, quindi potrebbero esserci altri opali marziani in attesa di essere portati alla luce.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Geophysical Research: Planets.