Mentre in Italia si sblocca l’inverno dopo un’eccezionale anomalia calda e secca per l’anticiclone che ha dominato la prima parte della stagione, la Russia sta vivendo uno degli inverni più freddi della sua storia recente. E se per l’Europa occidentale per i prossimi dieci giorni si prospettano scenari invernali dominati dal flusso oceanico, con aria fredda polare marittima quindi abbondanti precipitazioni, tanta neve sui rilievi ma niente gelo, la Russia sta invece sfornando un enorme serbatoio di freddo intenso che interesserà a fasi alterne il continente asiatico nei prossimi giorni.
Ieri la temperatura ha raggiunto i -44°C a Vilegodskoe, nella Russia europea, dove molte altre località hanno sfondato il muro dei -40°C per un’ondata di freddo eccezionale che ha coinvolto l’estremo oriente d’Europa e adesso si dirige verso Kazakistan, Afghanistan e Cina.
Ma soprattutto quella passata è stata la notte più fredda del mese di gennaio dal 1982 in Siberia. La temperatura è piombata a -62,1°C a Dzalinda, il valore più basso di tutta la Siberia dal 2002 e il record mensile assoluto per questa località nonché il più basso di gennaio in tutta la Siberia dal 1982, ben 40 anni fa, quando la temperatura scese fino a -65,7°C a Batamaj.
A Olenek la colonnina di mercurio ha raggiunto i -60,4°C per la prima volta dal 1959, quindi ben 64 anni fa, quando toccò i -62,9°C del suo record storico assoluto. Anche a Dzalinda il record assoluto (-63,5°C) è stato sfiorato.
Super freddo anche a Suhana (-59,8°C), Delyankir (-59,7°C) e Ojmjakon (-59,5°C). Quest’eccezionale ondata di gelo nei prossimi giorni si muoverà verso Sud/Est andando ad inglobare Cina, Corea del Nord, Corea del Sud e Giappone dove da sabato 14 gennaio inizierà uno dei periodi più freddi di sempre con dieci giorni polari, eccezionali nevicate fin sulle coste dell’oceano Pacifico e temperature senza precedenti nella storia. Una situazione molto critica di cui parleremo a lungo nei prossimi giorni.