Sono oltre 10 milioni i volatili abbattuti in Giappone a causa della diffusione dell’influenza aviaria dopo la segnalazione di 57 casi in 23 diverse prefetture dell’arcipelago, dal nord dell’Hokkaido al sud del Paese, nella prefettura di Miyazaki. Si tratta di un record che supera il precedente primato registrato tra il novembre 2020 e il marzo 2021 con 52 casi in 18 prefetture, durante il quale vennero abbattuti 9,87 milioni di polli.
Il ministro dell’Agricoltura nipponico Tetsuro Nomura, ha dichiarato lo stato di emergenza a causa della forma altamente patogenica dell’infezione virale, e ha raccomandato la massima cautela agli allevatori, usando “ogni precauzione” nei programmi di disinfestazione. Secondo le autorità mediche il virus si sarebbe originato attraverso fenomeni migratori di volatili infetti provenienti dalla Siberia in settembre, e potrebbe continuare a diffondersi fino alla primavera inoltrata. L’abbattimento dei polli su larga scala ha portato ad un aumento del prezzo delle uova in Giappone, appesantendo i bilanci delle famiglie già colpite dal rialzo generale dell’inflazione.