Tra contagi di Covid e il boom di casi di influenza, alcuni farmaci sono diventati introvabili. “Il consiglio che mi sento di dare ai pazienti è di fare sempre affidamento al medico. Non tutti i farmaci possono essere sostituiti con alternative generiche senza che sia stata prima fatta una riflessione. Diciamo che così è più complesso curare i pazienti“: è quanto ha sottolineato, in un’intervista a Il Messaggero, Silvestro Scotti, segretario della Fimmg, la Federazione italiana medici di Medicina generale. La fase è “delicata“, ma “assolutamente non c’è bisogno di fare scorte” ha precisato Scotti. “Non parlerei di emergenza. C’è una difficoltà negli approvvigionamenti dettata da situazioni internazionali sfavorevoli ma anche da una logistica imperfetta. Ciò che è evidente però, è che le chiamate da parte di pazienti spaesati sono in aumento. Sempre più spesso arrivano in farmacia e non trovano ciò che gli ho prescritto. E quindi sono costretti a spostarsi da una farmacia all’altra, senza sapere se poi lo troveranno. Il picco c’è stato poco prima di Natale ma anche oggi la situazione è delicata,” ha proseguito il medico.
“Una parte della responsabilità di questa situazione per me sta nel sistema di distribuzione. Ormai la gestione è sovra-regionale, e cioè ogni magazzino fornisce più di una regione. In Italia infatti ce ne sono 6 mentre prima erano 25-27. Se è vero che è diminuito lo spreco dei farmaci, inevitabilmente lo è anche che la capacità di stoccaggio ora è diventata minore. E poi mi chiedo come questo possa conciliarsi con l’autonomia differenziata su cui si sta puntando. Ogni regione vorrà il meglio per sé e con più rapidità. Che succede a chi non ha un magazzino sul suo territorio?”
La carenza riguarda soprattutto antibiotici e antinfiammatori, facendo scattare la caccia ai farmaci equivalenti: “In termini scientifici parliamo di prodotti che hanno al loro interno la stessa molecola – ha ricordato il segretario Fimmg – Tuttavia non è sempre possibile passare da un farmaco all’altro senza pensarci troppo, perché a volte nella stessa categoria di farmaci si trovano prodotti con principi diversi. Per questo nel caso di pazienti con multiterapie, cioè di persone che assumono più di un farmaco e quindi soprattutto anziani e fragili, è necessario passare prima per il medico. Può capitare che un farmaco riduca i meccanismi di metabolizzazione di un altro e crei un condizionamento nella terapia. In caso di più patologie quindi bisogna assolutamente parlare con il medico per sostituire il medicinale non disponibile in maniera accorta“.