In Alto Adige, come in tutta Italia, le temperature sono troppo miti per gennaio e questo sta avendo importanti ripercussioni sulla stagione del turismo invernale e sugli sport invernali. Mentre l’innevamento artificiale notturno dà qualche speranza agli appassionati dello sci in Alto Adige, la situazione è decisamente diversa per lo sci da fondo e lo slittino a causa della carenza di neve naturale.
“Finora l’inverno è stato decisamente troppo mite. Attualmente, sulle montagne c’è solo la metà della neve rispetto alla media pluriennale“, conferma il meteorologo provinciale Dieter Peterlin. “E’ comunque ancora presto per parlare di un inverno record, tutto può ancora cambiare. Negli ultimi inverni si sono verificate anche fasi secche e calde più lunghe. Inoltre, la situazione è decisamente peggiore sul versante nord delle Alpi, dove fa ancora più caldo e dove c’è meno neve”, dice Peterlin.
Oggi è stata la giornata più mite di questo inverno, con venti di Foehn che hanno portato le temperature in Val Venosta a +18°C a Lasa e a +15°C a Silandro. A Bolzano da sette notti la temperatura non scende sotto lo zero nemmeno in orario notturno, nella localita’ di montagna a 2.000 metri ci sono 2-3°C sopra lo zero. “Nei prossimi giorni continuerà ad essere troppo mite, per poi rinfrescarsi un po’ la prossima settimana. Domenica sera ci sarà anche un po’ di neve in quota”, conclude il meteorologo.
Il caldo scioglie la neve: cancellato slalom di sci a Zagabria
Il lungo periodo di caldo, iniziato a metà dicembre con una poderosa rimonta dell’anticiclone, interessa tutta l’Europa. Così, lo sci alpino deve far fronte alle temperature ‘africane’ e all’assenza di precipitazioni nevose. Sulla collina Sljeme. che domina la capitale croata Zagabria, la temperatura è costante sopra lo zero da giorni (oggi sono +6°C): di conseguenza, la neve sparata con i cannoni non tiene. Inoltre, c’è da considerare anche un forte vento. Il risultato di questo inverno caldo fino a questo momento è che il secondo slalom speciale femminile di Coppa del mondo è stato cancellato. Se ci sarà un recupero dello slalom di Zagabria sarà deciso successivamente dalla Federazione internazionale dello Sci.
Situazione critica negli impianti sciistici in Austria e Svizzera
La situazione è critica anche in Austria, dove gran parte della neve caduta prima di Natale si è sciolta in pochi giorni. Alcuni comprensorio sciistici hanno chiuso, altri hanno un’offerta limitata di piste, in altri si scia solo a fasce orarie.
Situazione leggermente migliore in Svizzera anche se in molte località a bassa quota ci sono impianti chiusi e piste che non scendono fine a valle. Chiuse tutte le undici piste di Hochwang (tra Coira e Arosa), non si scia nel comprensorio sciistico di Nidvaldo, chiusi i comprensori sciistici franco-svizzero di La Dole/Les Tuffes vicino a Ginevra, di Marbach-Marbachegg (Lucerna), Moleson (Friburgo) e Grimmialp nell’Oberland bernese. Altre aree sciistiche che non superano i 1.500 metri non hanno nemmeno aperto la stagione perché i prati sono verdi.
Ad Adelboden per salvare la tappa di Coppa del mondo maschile di sci alpino di sabato e domenica, hanno portato la neve sulla pista con elicotteri e camion. Nel comprensorio sciistico intorno a Grindelwald e Wengen la maggior parte degli impianti è in funzione ma i chilometri di pista percorribili sono meno della metà.
Poca neve: chiudono alcune piste in Friuli Venezia Giulia
Non cambia la situazione meteo in Friuli Venezia Giulia, dove le temperature medie in risalita e la poca neve hanno costretto PromoTurismoFvg già dalla scorsa settimana a chiudere alcune piste nei 6 comprensori del Friuli Venezia Giulia, a seconda delle condizioni dei tracciati, in particolare alle quote più basse. Per questo fine settimana, in cui non sono previste variazioni alle condizioni climatiche sono state disposte alcune ulteriori modifiche alle aperture, invitando gli sciatori a tenersi comunque sempre aggiornati su InfoNeve.
Nonostante la poca neve, gli appassionati dello sci continuano comunque a premiare le stazioni sciistiche della regione, con una media, dal 26 dicembre, di una presenza quotidiana che supera le 15 mila persone distribuite nei sei poli, confermando Tarvisio, Zoncolan e Piancavallo i tre poli più frequentati. Prosegue intanto a pieno ritmo il calendario delle animazioni proposte da reti e consorzi del territorio tra passeggiate, winter forest breathing, ciaspolate, escursioni per principianti ed esperti, attività in diverse località della montagna del Friuli Venezia Giulia dedicate a chi non scia, che potrà godersi la natura e i paesaggi di Dolomiti, Carnia e Tarvisiano.