L’arrivo del primo freddo invernale della stagione si scontra con l’eredità lasciata dal poderoso Anticiclone che per più di tre settimane ha condizionato il tempo dell’Italia in modo particolarmente anomalo, con caldo eccessivo e siccità in pieno inverno. Proprio a causa di questa grande anomalia, tra ieri e oggi si sono sviluppati forti temporali per i contrasti termici tra il freddo proveniente dal nord Atlantico e il caldo persistente ai bassi strati nel Mediterraneo centrale.
Eppure i temporali sono una circostanza abbastanza rara in pieno inverno, almeno nell’Italia settentrionale: il freddo invernale dovrebbe limitare l’energia atmosferica in gioco tanto che i fenomeni temporaleschi sono particolarmente insoliti da dicembre a marzo nelle Regioni del Nord. Meno rari, ma comunque non frequenti, al Centro/Sud. Eppure tra ieri e oggi abbiamo avuto ben 10 mila fulminazioni tra l’Italia e i Balcani, alcune addirittura in zona alpina tra Svizzera e Francia e in Friuli Venezia Giulia, seppur la stragrande maggioranza al Sud, nel basso Tirreno, dove sono ancora in atto i più intensi lungo la Calabria tirrenica tra cosentino e catanzarese, in estensione nel pomeriggio su vibonese, reggino e Sicilia tirrenica. A fine peggioramento, le fulminazioni saranno ben oltre le 10 mila per una grande anomalia calda lasciata in eredità dall’Anticiclone.
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