Il violento Ciclone che oggi sta colpendo l’Italia è una tempesta di proporzioni storiche. I fenomeni meteo in corso sono particolarmente estremi al Centro/Nord: il litorale romagnolo e marchigiano è flagellato da raffiche impetuose che hanno raggiunto 96km/h ad Ancona, 95km/h a Rimini, 93km/h a Pesaro, 92km/h a Gatteo a Mare, 81km/h a Punta Marina (Ravenna), 74km/h a Cervia. Il mare in tempesta ha invaso le coste dopo aver raggiunto valori straordinari di alta marea: a Cesenatico il picco di +1.40 sul livello di mediomare, un valore mai toccato in precedenza nella storia. Anche a Rimini il mare ha registrato un livello record: questa mattina, intorno alle 10, in concomitanza con il picco di alta marea, ha avuto un innalzamento medio massimo di 250cm. Si tratta di un valore che non ha alcun precedente nella storia.
La bora soffia impetuosa anche in Friuli Venezia Giulia, dove ha toccato i 108km/h a Trieste. Vento impetuoso anche nel veronese, con raffiche di 99km/h al Monte Tomba e 97km/h al Monte Baldo, e anche in Liguria con 136km/h a Fontana Fresca di Pieve Ligure, 93km/h a Torriglia, 92km/h a Framura, 83km/h a Portovenere, 71km/h a Loano.
Oltre al forte vento, sono in atto anche piogge torrenziali in modo particolare sul versante adriatico dell’Appennino centro/settentrionale dove dalla mezzanotte sono caduti 62mm di pioggia a Nereto (Teramo), 58mm a Villa Verucchio (Rimini), 53mm a Mergo (Ancona), 51mm a Montefelcino (Pesaro-Urbino), 48mm a Gualdo Tadino (Perugia). Complessivamente da ieri sono caduti 81mm di pioggia sia a Rimini che ad Ancona, ma gli accumuli più importanti sono quelli delle zone interne dove però è tutta neve e abbiamo raggiunto i due metri di accumulo sulle colline romagnole, le più colpite da questa nevicata di proporzioni eccezionali.
In termini climatici, questo Ciclone è epocale perché è la seconda tempesta Mediterranea che si verifica nell’arco degli ultimi due giorni sull’Italia in pieno inverno, cioè fuori stagione. Già ieri mattina, infatti, un clamoroso Medicane Polare aveva colpito le stesse zone per la prima volta nella storia. Non era mai successo che un Uragano Mediterraneo si formasse nel “Mare Nostrum” in pieno inverno: è la testimonianza di quanto il cambiamento climatico stia trasformando il Mediterraneo in un’area tropicale, e questi Cicloni così violenti sono provocati proprio dal caldo eccezionale che tra Dicembre e la prima metà di Gennaio ha condizionato la prima parte della stagione con anomalie straordinarie, trasformando la prima metà dell’inverno in una sorta di primavera precoce di cui adesso paghiamo le conseguenze con gli interessi. In un contesto invernale classico, dopo il passaggio della prima perturbazione della scorsa settimana, il maltempo si sarebbe esaurito in assenza di ulteriore energia dovuta all’attuale caldo nel Mediterraneo, e in questi giorni avremmo avuto un fresco e piacevole bel tempo in tutt’Italia con cieli sereni o poco nuvolosi. E invece il maltempo si auto-alimenta in loco proprio per l’inesauribile fonte di energia che è diventato il Mediterraneo a causa del caldo fornito dalle alte temperature delle scorse settimane. Uno scenario che si ripeterà nei prossimi giorni con un ulteriore Ciclone che risalirà il mar Jonio a metà settimana e determinerà ulteriori fenomeni meteo estremi, seppur stavolta confinati esclusivamente nelle Regioni del Sud. Ma di questo parleremo meglio nei prossimi aggiornamenti meteo di MeteoWeb.
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