Un meteorite di Marte che si è schiantato in Marocco 11 anni fa contiene una grande varietà di composti organici, che potrebbero aiutare i ricercatori a scoprire se il Pianeta Rosso avrebbe potuto ospitare la vita. Potrebbe inoltre fornire importanti indizi sulla storia geologica della Terra.
“Marte e la Terra condividono molti aspetti della loro evoluzione, e mentre la vita è sorta e ha prosperato sul nostro pianeta natale, la questione se sia mai esistita su Marte è un argomento di ricerca scottante che richiede una conoscenza più approfondita dell’acqua, delle molecole organiche e delle superfici reattive del nostro pianeta vicino,” ha dichiarato Philippe Schmitt-Kopplin, della Technische Universität München e dell’Helmholtz Zentrum di Monaco di Baviera.
Il meteorite, chiamato Tissint dalla città del Marocco dove è stato trovato, è solo uno dei 5 meteoriti marziani che sono stati osservati mentre cadevano sulla Terra. La roccia si è formata centinaia di milioni di anni fa sul Pianeta Rosso ed è stata probabilmente scagliata nello Spazio da un evento esplosivo e violento prima di cadere sulla superficie del nostro pianeta.
I composti organici sono grandi molecole che contengono prevalentemente carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e zolfo. Sebbene siano associati alla vita e ai processi biologici, i composti organici possono essere creati anche da processi non biologici. Gli scienziati la chiamano “chimica organica abiotica” e significa che trovare composti organici non indica necessariamente l’esistenza della vita.
“Comprendere i processi e la sequenza di eventi che hanno plasmato questa ricca abbondanza organica rivelerà nuovi dettagli sull’abitabilità di Marte e potenzialmente sulle reazioni che potrebbero portare alla formazione della vita“, ha dichiarato Andrew Steele, ricercatore presso la Carnegie Institution for Science di Washington DC e parte del team che ha analizzato Tissint.
Gran varietà di composti organici nel meteorite di Marte
Analizzando a fondo l’inventario organico di Tissint, il team ha costruito il catalogo più completo della diversità dei composti organici trovati in un meteorite marziano o in un campione raccolto e analizzato da un rover su Marte. Durante questo processo, hanno scoperto un legame tra la diversità delle molecole organiche e il loro tipo con la specifica mineralogia di un meteorite.
Questa scoperta ha rivelato i dettagli dei processi che si verificano sotto il mantello e la crosta del Pianeta Rosso e come questi processi sono cambiati nel tempo, in particolare per quanto riguarda i composti organici abiotici come risultato delle interazioni tra la roccia marziana e l’acqua.
I ricercatori hanno anche trovato un’abbondanza di composti organici di magnesio, mai osservati prima nei campioni di Marte. Questi composti potrebbero far luce sulla geochimica ad alta pressione e ad alta temperatura che ha modellato l’interno profondo del nostro vicino. L’abbondanza di questo tipo di composto organico di magnesio potrebbe anche indicare una connessione tra il ciclo del carbonio e l’evoluzione dei minerali sul pianeta.
Il team in futuro spera di esaminare i campioni in arrivo da Marte, ad esempio con Mars Sample Return, una missione congiunta proposta dalla NASA e dall’Agenzia Spaziale Europea, per svelare nuovi dati geologici di Marte. Queste informazioni potrebbero migliorare notevolmente la nostra conoscenza della formazione, stabilità e dinamica dei composti organici negli antichi ambienti marziani.
La ricerca del team è stata pubblicata su Science Advances.