Morto Gianluca Vialli, aveva 58 anni

Vialli ha lottato a lungo contro un tumore al pancreas
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Morto Gianluca Vialli, ex attaccante campione d’Italia con Sampdoria e Juventus. Vialli ha lottato a lungo contro un tumore al pancreas che lo aveva messo a dura prova nel 2017. A seguito di un nuovo peggioramento del suo stato di salute è stato ricoverato in una clinica a Londra, dove è deceduto. Lascia la moglie Cathryne e le figlie Olivia e Sofia.

Vialli aveva definito il tumore “un ospite indesiderato“, “un compagno di viaggio che avrei evitato volentieri“.

La famiglia ha confermato la morte dell’ex campione con una nota: “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori“.

Sono profondamente addolorato. Ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato,” ha affermato il presidente della Figc, Gabriele Gravina. “Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane“.

Come Mihajlovic (arresosi a una forma aggressiva di leucemia il 16 dicembre scorso), Vialli ha sempre affrontato a viso aperto la sua malattia: “Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi – aveva dichiarato – ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio“.

Ad Alessandro Cattelan che lo aveva intervistato lo scorso marzo, Vialli aveva confessato: “Io ho paura di morire. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire. Mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita“.

Cos’è il tumore al pancreas

Il tumore al pancreas, definito “grande killer” o “malattia silente”, si manifesta quando alcune cellule si moltiplicano senza controllo.

In fase precoce non dà segni particolari. Sintomi più chiari compaiono quando il tumore ha iniziato a diffondersi agli organi vicini o ha bloccato i dotti biliari. Possono così manifestarsi perdita di peso e di appetito, ittero (colorazione gialla della pelle), dolore nella parte superiore dell’addome o nella schiena, debolezza, nausea o vomito. Infine, una percentuale di malati che va dal dieci al venti per cento può essere anche colpita da diabete, dovuto all’incapacità delle cellule malate di produrre insulina.

Tra i fattori di rischio del tumore del pancreas, quelli genetici (storia familiare di cancro al pancreas), fumo, diabete mellito, litiasi biliare, pancreatite cronica, cirrosi epatica, infezione da Helicobacter Pylori, fattori nutrizionali (dieta a basso contenuto di frutta e verdura, ad alto contenuto di carne e grassi), sovrappeso, obesità, sostanze come pesticidi, coloranti, prodotti chimici usati nella raffinazione dei metalli, acrilamide. Tra le categorie professionali a rischio: chimici, garagisti, addetti ai distributori di benzina, soggetti esposti a benzidina e benzilalanina. Tra gli fattori: età superiore ai 60 anni, sesso maschile, razza afro-americana, più colpita rispetto a quella bianca.

Di fronte a sintomi sospetti, il medico dovrà arrivare a formulare una diagnosi precisa, ricorrendo ai seguenti esami diagnostici: TC (Tomografia Computerizzata), RM (Risonanza Magnetica), ERCP (Colangiopancreatografia Retrograda Endoscopica), PET (Tomografia a Emissione di Positroni), ultrasonografia endoscopica (ecoendoscopia) e biopsia pancreatica.

Le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per il trattamento del cancro del pancreas sono: chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Per quanto riguarda la chirurgia, il chirurgo può decidere di asportare il tumore attuando: la duodenocefalopancreasectomia, ossia l’asportazione della testa del pancreas e di una porzione dell’intestino tenue con un margine di resezione nel tessuto sano circostante, facendo sì che la porzione residua del pancreas sia sufficiente a continuare a produrre i succhi digestivi e l’insulina; la pancresectomia totale, con cui si asportano tutto il pancreas, una porzione dell’intestino tenue, parte dello stomaco, il dotto biliare, la cistifellea, la milza e la maggior parte dei linfonodi regionali; la pancreasectomia distale ossia l’asportazione del corpo e della coda del pancreas.

Se il tumore si è diffuso e non è operabile, il chirurgo può decidere comunque di intervenire per alleviare i sintomi. Se il tumore ostruisce l’intestino tenue, con conseguente accumulo di bile nella cistifellea, il chirurgo collega il dotto biliare all’intestino tenue. Si parla di bypass biliare, proprio perché serve per “bypassare”, ossia aggirare, una parte o tutto l’intestino tenue, facendo in modo che la bile refluisca nella porzione di intestino non ostruito. Si possono, inoltre, mettere in atto procedure chirurgiche o sotto controllo radiografico per inserire un catetere e drenare la bile che si è accumulata. Il drenaggio può essere fatto defluire attraverso un tubo all’esterno dell’organismo oppure il catetere può aggirare l’ostruzione e drenare la bile nell’intestino tenue.

Inoltre, se il tumore ostruisce il passaggio del cibo proveniente dallo stomaco, è possibile collegare lo stomaco direttamente all’intestino tenue, in modo che possiate continuare a mangiare normalmente. La radioterapia utilizza radiazioni ad alta frequenza per distruggere le cellule neoplastiche e ridurre le dimensioni del tumore, mentre la chemioterapia è la modalità terapeutica che distrugge le cellule tumorali attraverso la somministrazione di farmaci che possono essere assunti per bocca in forma di compresse oppure iniettati per via endovenosa.

Per prevenire il tumore al pancreas occorre sottoporsi a controlli periodici, specie in caso di familiarità, adottando una dieta ricca di frutta e verdura, controllando il consumo di alcol ed evitando il fumo.

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