Niente neve in montagna, Confcommercio: “urge il sostegno delle istituzioni”

Montagna: Confcommercio, assenza neve dà quadro drammatico "E' fondamentale e urgente sostegno delle istituzioni a aziende"
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L’assenza di neve sulla Montagna Pistoiese equivale ad una calamità naturale per tutto il segmento del turismo invernale. Bene, dunque, i tavoli regionali e il Consiglio comunale straordinario fissato per il 7 gennaio, ma è fondamentale che il dibattito si traduca in risposte concrete e immediate. Il quadro, drammatico, impone che dagli intenti programmatici ci si sposti subito sui fatti, tramite un sostegno urgentissimo da parte delle istituzioni, ad ogni livello, per azzerare i costi d’impresa della stagione in corso“.

È quanto afferma Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato, tornando ad intervenire sulla crisi senza precedenti che sta attanagliando il settore. “Già a partire dallo scorso 27 dicembre – prosegue Tempestini – avevamo posto in evidenza una situazione critica, concernente le società degli impiantisti e tutta la filiera, dalle strutture ricettive agli esercizi della ristorazione, passando per le scuole di sci e per gli altri operatori a vario titolo coinvolti. Le temperature primaverili stanno annullando il turismo bianco e determinano un serio rischio di default per il sistema. Lo scenario al quale stiamo assistendo è quello di una stagione invernale compromessa“.

Da qui la richiesta a tutte le istituzioni, dal livello comunale alla Regione, fino ad arrivare al Governo. “Chiediamo – riprende Tempestini – un intervento rapidissimo per contenere gli ingenti danni patiti dalle imprese della montagna, impossibilitate a svolgere la loro attività. Oltre all’azzeramento dei costi, serviranno moratorie sui mutui e la cassa integrazione per tutte le tipologie di dipendenti coinvolti, stagionali compresi. Insieme a questo, si rendono necessari strumenti per implementare la liquidità delle imprese, così da arrivare indenni alla prossima stagione. È una difficoltà – precisa Tempestini – che coinvolge l’intera Montagna, dall’Abetone a San Marcello, perché il problema della neve che manca produce ricadute ovunque“.

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