di Alessandro Martelli (esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA) – Mi limito a riportare sotto ciò che ha scritto stamattina la mamma di Ilaria, l’amica Avv. Maria Grazia Piccinini (in un post da lei pubblicato nel sito di “Ilaria Rambaldi Sempre nei Nostri Cuori”), perché le sue parole dicono già tutto.
“Oggi è 24 gennaio. Un tuo compleanno non più festeggiato, ma non significa nulla per me.
Ricordo perfettamente il giorno che sei nata… Nonostante fosse gennaio, il sole era dilagante, quella mattina, illuminava ovunque e la temperatura era mite. Dovevi arrivare tu.. Anche il mondo ti mostrava la sua gioia.
Sei arrivata in un baleno, tanto bella, che venivano a vederti da tutte le stanze dell’ospedale. Un fiore dolce e delicato che ho portato a casa e che ho curato giorno per giorno con amore e dedizioni impegnando cuore e testa nella tua crescita.
Fino a quando qualcuno ha pensato per negligenza e incuranza, di recidere questo fiore, tenero e bello e di infliggere al mio cuore un colpo tremendo a cui ho resistito solo per darti giustizia. Ti voglio tanto bene”.
Con tutto l’affetto di un padre che adora i suoi figli e che, quindi, capisce appieno Maria Grazia, capisce il suo perdurante, immenso, dolore, e, da quel giorno orrendo, le è sempre vicino.
(Nelle prime 3 foto della gallery: la bellissima venticinquenne Ilaria, laureanda in Ingegneria Edile, sola e con l’amato fidanzato ventisettenne Paolo Verzilli, assieme a lei ucciso nel crollo del palazzo di Via Campo di Fossa, a L’Aquila, causato dal terremoto del 6 aprile 2009 e dall’“insipienza”, od assai peggio, umana; la quarta foto mostra le rovine del loro palazzo, dopo il terremoto).