Il Bulletin of the Atomic Scientists, composto da scienziati e premi Nobel, terrà una conferenza stampa tra pochi giorni per annunciare l’ora del Doomsday Clock (Orologio dell’Apocalisse), rivelando quanti minuti (simbolici) mancano alla mezzanotte, cioè, appunto, alla “fine del mondo“: in origine la mezzanotte rappresentava la guerra atomica, mentre dal 2007 indica qualsiasi evento che possa provocare danni irrimediabili all’umanità (ad esempio i cambiamenti climatici).
L’annuncio è in programma il 24 gennaio, alle ore 16, ed i relatori saranno:
- Mary Robinson, prima donna presidente dell’Irlanda, ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, sostenitrice dell’uguaglianza di genere, della partecipazione delle donne alla costruzione della pace, della dignità umana e della giustizia climatica;
- Elbegdorj Tsakhia, ex presidente e primo ministro della Mongolia, attivista internazionale per il disarmo nucleare e la non proliferazione;
- Rachel Bronson , PhD, presidente e CEO, Bulletin of the Atomic Scientists;
- Sivan Kartha, PhD, scienziato senior, Stockholm Environmental Institute, autore principale del Sixth Assessment Report dell’IPCC.
Il Bulletin ha spostato la lancetta dei minuti dell’Orologio dell’Apocalisse 24 volte dal suo debutto nel 1947, l’ultima nel 2020, quando è stata spostata da due minuti a mezzanotte a 100 secondi a mezzanotte.
Cos’è l’Orologio dell’Apocalisse?
Il Doomsday Clock è un orologio simbolico che mette in guardia su quanto siamo vicini a distruggere il mondo con tecnologie pericolose di nostra creazione. È una metafora, un promemoria dei pericoli che dobbiamo affrontare se vogliamo sopravvivere sul pianeta, spiegano gli scienziati coinvolti.
Quando il Doomsday Clock fu creato nel 1947, il più grande pericolo per l’umanità proveniva dalle armi nucleari, in particolare dalla prospettiva che gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica si avviassero verso una corsa agli armamenti nucleari. Il Bulletin ha considerato per la prima volta nel 2007 possibili interruzioni catastrofiche dovute al cambiamento climatico nelle sue deliberazioni.
Nel 2020, il Science and Security Board ha fissato l’orario a 100 secondi a mezzanotte, in gran parte a causa della disfunzione del governo mondiale nell’affrontare le minacce globali. Prima del 2020, la lancetta non si è avvicinata a più di 2 minuti: ciò è accaduto nel 1953, dopo che gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica hanno testato ciascuno le loro prime armi termonucleari entro 6 mesi l’uno dall’altro, e nel 2018, in gran parte a causa del rischio nucleare e della crescente minaccia del cambiamento climatico.
Nel 1991, con la fine della Guerra Fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica hanno firmato lo Strategic Arms Reduction Treaty, il primo trattato a prevedere profondi tagli agli arsenali di armi nucleari strategiche dei due Paesi, spingendo il Bulletin a spostare la lancetta a 17 minuti a mezzanotte.