Novanta secondi a mezzanotte, e le lancette non si sono mai avvicinate tanto: il Bulletin of the Atomic Scientists, composto da scienziati e premi Nobel, ha tenuto una conferenza stampa oggi per annunciare l’ora del Doomsday Clock (Orologio dell’Apocalisse), rivelando quanti minuti (simbolici) mancano alla mezzanotte, cioè, appunto, alla “fine del mondo“: in origine la mezzanotte rappresentava la guerra atomica, mentre dal 2007 indica qualsiasi evento che possa provocare danni irrimediabili all’umanità (ad esempio i cambiamenti climatici).
“L’orario sul Doomsday Clock rappresenta il giudizio dei principali esperti di scienza e sicurezza sulla minaccia all’esistenza umana, con particolare attenzione alle minacce provocate dall’uomo,” ha ricordato il presidente e CEO del Bulletin, Rachel Bronson. “Stiamo vivendo in un momento di pericolo senza precedenti e l’orario dell’Orologio dell’Apocalisse riflette quella realtà. Novanta secondi a mezzanotte è il valore più vicino mai impostato, ed è una decisione che i nostri esperti non prendono alla leggera. Il governo degli Stati Uniti, i suoi alleati della NATO e l’Ucraina hanno una moltitudine di canali di dialogo; esortiamo i leader a esplorarli tutti al massimo delle loro capacità per riportare indietro l’Orologio“.
L’Orologio dell’Apocalisse segna 90 secondi a mezzanotte
Quest’anno, il Science and Security Board del Bulletin of the Atomic Scientists ha spostato le lancette, in gran parte (anche se non esclusivamente) a causa dei crescenti pericoli della guerra in Ucraina. L’Orologio ora segna 90 secondi a mezzanotte, e non è mai stato così vicino, spiega il Bulletin of the Atomic Scientists in una nota.
“La Russia ha portato la sua guerra anche nei siti dei reattori nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhia, violando i protocolli internazionali e rischiando un diffuso rilascio di materiale radioattivo. Gli sforzi dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica per mettere in sicurezza questi impianti finora sono stati respinti,” ha ricordato il Bulletin.
“Mentre la guerra della Russia contro l’Ucraina continua, l’ultimo trattato sulle armi nucleari rimasto tra Russia e Stati Uniti, New START, è in pericolo. A meno che le due parti non riprendano i negoziati e trovino una base per ulteriori riduzioni, il trattato scadrà nel febbraio 2026. Ciò eliminerebbe le ispezioni reciproche, aumenterebbe la sfiducia, stimolerebbe una corsa agli armamenti nucleari e aumenterebbe la possibilità di uno scambio nucleare,” sottolineano gli esperti. “Gli effetti della guerra non si limitano ad un aumento del pericolo nucleare, minano anche gli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico. I Paesi dipendenti dal petrolio e dal gas russi hanno cercato di diversificare le loro forniture e fornitori, portando a maggiori investimenti nel gas naturale proprio quando tali investimenti avrebbero dovuto diminuire“. L’invasione russa dell’Ucraina ha “aumentato il rischio dell’uso di armi nucleari, sollevato lo spettro dell’uso di armi biologiche e chimiche, ostacolato la risposta del mondo al cambiamento climatico e ostacolato gli sforzi internazionali per affrontare altre preoccupazioni globali. L’invasione e l’annessione del territorio ucraino hanno anche violato le norme internazionali in modi che possono incoraggiare altri a intraprendere azioni che sfidano le precedenti intese e minacciano la stabilità“.
All’evento hanno partecipato:
- Mary Robinson, prima donna presidente dell’Irlanda, ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, sostenitrice dell’uguaglianza di genere, della partecipazione delle donne alla costruzione della pace, della dignità umana e della giustizia climatica;
- Elbegdorj Tsakhia, ex presidente e primo ministro della Mongolia, attivista internazionale per il disarmo nucleare e la non proliferazione;
- Rachel Bronson , PhD, presidente e CEO, Bulletin of the Atomic Scientists;
- Sivan Kartha, PhD, scienziato senior, Stockholm Environmental Institute, autore principale del Sixth Assessment Report dell’IPCC.
Elbegdorj Tsakhia, ex presidente della Mongolia, ha aggiunto: “Come ex presidente di un paese senza sbocco sul mare tra due grandi potenze, so quanto sia importante la diplomazia internazionale quando si tratta di affrontare le minacce esistenziali. Oggi il nostro mondo affronta molteplici crisi. Un filo conduttore li attraversa tutti: il fallimento della leadership. Abbiamo bisogno di una risposta collettiva radicata nello spirito e nei valori della Carta delle Nazioni Unite che possa riportarci sulla strada della convivenza pacifica e dello sviluppo sostenibile“.
Sivan Kartha ha dichiarato: “Affrontare la crisi del cambiamento climatico richiede fiducia nelle istituzioni di governance e cooperazione multilaterali. La frattura geopolitica aperta dall’invasione dell’Ucraina ha indebolito la fiducia tra i Paesi e la volontà globale di cooperare“.
Cos’è l’Orologio dell’Apocalisse?
Il Doomsday Clock è un orologio simbolico che mette in guardia su quanto siamo vicini a distruggere il mondo con tecnologie pericolose di nostra creazione. È una metafora, un promemoria dei pericoli che dobbiamo affrontare se vogliamo sopravvivere sul pianeta, spiegano gli scienziati coinvolti.
Quando il Doomsday Clock fu creato nel 1947, il più grande pericolo per l’umanità proveniva dalle armi nucleari, in particolare dalla prospettiva che gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica si avviassero verso una corsa agli armamenti nucleari. Il Bulletin ha considerato per la prima volta nel 2007 possibili interruzioni catastrofiche dovute al cambiamento climatico nelle sue deliberazioni.
Nel 2020, il Science and Security Board ha fissato l’orario a 100 secondi a mezzanotte, in gran parte a causa della disfunzione del governo mondiale nell’affrontare le minacce globali. Prima del 2020, la lancetta non si è avvicinata a più di 2 minuti: ciò è accaduto nel 1953, dopo che gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica hanno testato ciascuno le loro prime armi termonucleari entro 6 mesi l’uno dall’altro, e nel 2018, in gran parte a causa del rischio nucleare e della crescente minaccia del cambiamento climatico.
Nel 1991, con la fine della Guerra Fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica hanno firmato lo Strategic Arms Reduction Treaty, il primo trattato a prevedere profondi tagli agli arsenali di armi nucleari strategiche dei due Paesi, spingendo il Bulletin a spostare la lancetta a 17 minuti a mezzanotte.
Il Bulletin ha spostato la lancetta dei minuti dell’Orologio dell’Apocalisse 24 volte dal suo debutto nel 1947, l’ultima nel 2020, quando è stata spostata da due minuti a mezzanotte a 100 secondi a mezzanotte.