Una massiccia esplosione sul Sole ha scatenato un potente brillamento solare originato da una macchia solare che si sta lentamente posizionando in direzione della Terra.
Il flare è stato registrato alle 19:50 ora italiana di ieri ed ha dato origine ad una tempesta solare classe X1.9 che ha causato un temporaneo ma forte blackout radio in parti del Sud America, dell’America centrale e dell’Oceano Pacifico, secondo quanto riportato dallo Space Weather Prediction Center degli Stati Uniti presso la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).
I brillamenti di classe X sono i tipi più forti di tempeste solari. Il flare di lunedì proveniva dalla stessa macchia solare che ha generato un brillamento classe X1.2 il 5 gennaio, ha riferito la NOAA.
“La fonte è la macchia solare iperattiva AR3184“, ha scritto in un aggiornamento l’astronomo Tony Phillips, sul sito specializzato SpaceWeather.com. Nessuno dei brillamenti “colpirà la Terra; la macchia solare non è rivolta verso il nostro pianeta. Girerà nella nostra direzione entro questa settimana“.
I brillamenti solari sono intense eruzioni dalla superficie del Sole che esplodono a vari livelli di potenza. I flare più deboli sono classificati come tempeste di tipo A, B o C. I brillamenti di classe M più forti possono lanciare particelle cariche sulla Terra che potenziano le aurore del nostro pianeta, amplificandone gli effetti.
Se puntati direttamente sulla Terra, i brillamenti solari di classe X “possono avere un impatto sulle comunicazioni radio, sulle reti elettriche, sui segnali di navigazione e comportare rischi per veicoli spaziali e astronauti,” ha affermato la NASA.
Il Sole è attualmente in una fase attiva del suo ciclo solare meteorologico di 11 anni. La fase attuale è nota come “Solar Cycle 25”, che dovrebbe raggiungere il picco nel 2025.
La NASA monitora i brillamenti solari e di altri eventi meteorologici spaziali osservando il Sole con una varietà di veicoli spaziali. Oltre al Solar Dynamics Observatory, anche il Solar and Heliospheric Observatory o SOHO (una missione congiunta della NASA e dell’Agenzia Spaziale Europea) controlla regolarmente gli eventi meteo spaziali.