Arriva il primo indennizzo per i danni del vaccino Covid: lo Stato pagherà 913 euro al mese a donna rimasta invalida

In Friuli Venezia Giulia una donna di 65 anni ha avuto il riconoscimento degli effetti avversi del vaccino Covid: lo Stato la indennizzerà con 913 euro al mese
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Nell’aprile del 2021 aveva ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid Vaxzevria, il prodotto di Astrazeneca che era uno dei quattro preparati che venivano somministrati in quel periodo, dopo pochi mesi dall’approvazione in via emergenziale. Un vaccino che dopo pochi mesi e tante morti sospette, è stato sospeso e non viene più utilizzato nell’Unione Europea.

Tra le vittime degli effetti collaterali di quel vaccino c’è la signora Paola, oggi 67enne e allora 65 anni. La donna, residente nella Bassa Friulana, subito dopo la somministrazione della dose ha iniziato ad accusare fastidi fino a restare sostanzialmente paralizzata nella parte sinistra del corpo riportando anche danni cerebrali. La famiglia si è quindi rivolta all’associazione Diritti del Malato di Udine, che ha avviato l’iter per il riconoscimento dell’equo indennizzo previsto nei casi di effetti avversi delle vaccinazioni.

Dopo aver affidato l’incarico peritale, l’avvocato Gabriele Agrizzi ha presentato per conto della propria assistita la documentazione medica all’Azienda sanitaria Friuli centrale, che a sua volta ha inviato il fascicolo alla Commissione medica ospedaliera (Cmo) di Padova che ha ritenuto “possa sussistere il nesso di causa tra la vaccinazione somministrata e la successiva condizione patologica sofferta dalla paziente“. La donna ora si vedrà riconosciuto un indennizzo di 913 euro al mese. Il pronunciamento della commissione patavina, che ha competenza sul Triveneto per i casi di reazione avversa legata a trasfusioni e vaccinazioni e determinare gli eventuali indennizzi, è uno dei primi in Italia e potrebbe aprire le porte a tutta una serie di risarcimenti che saranno particolarmente numerosi alla luce del numero di effetti collaterali riscontrati diffusamente nella popolazione dopo la vaccinazione di massa.

In ogni caso, l’avvocato non è soddisfatto e chiederà un risarcimento molto più alto per la signora che ha perso gran parte delle proprie funzioni in modo irrimediabile. Oltre a metà corpo, ha anche una parte del cervello non funzionante e fa fatica ad articolare un discorso sensato. Il marito non riesce a sollevarla da solo, da due anni accudisce la moglie ormai invalida e per consentirle le funzioni vitali la casa è stata rivoluzionata a spese della famiglia. I cittadini rimangono sempre l’anello più debole di tutta la catena e di fronte a questo primo risarcimento c’è davvero poco da gioire.

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