“Da gennaio 2021 a febbraio 2022 abbiamo raccolto in modo prospettico il sangue di 16 pazienti ricoverati per miocardite presso il Massachusetts General for Children o il Boston Children’s Hospital, che presentavano dolore toracico con valori elevati di troponina T“. E’ quanto scrivono Lael M. Yonker e colleghi in uno studio i cui risultati sono stati pubblicati oggi.
Sebbene i report epidemiologici descrivano le principali caratteristiche cliniche associate alla miocardite dopo la vaccinazione con il vaccino Pfizer-BioNTech o Moderna, i ricercatori hanno fornito un profilo immunologico approfondito dei pazienti con miocardite post-vaccinazione.
“Abbiamo scoperto che le persone che hanno sviluppato la miocardite post-vaccinazione presentano in modo univoco livelli elevati di proteina spike libera nella circolazione sanguigna“, scrivono gli autori. La proteina in questione non è “legata agli anticorpi anti-spike, che sembrano essere correlati con i livelli di troponina T e l’attivazione immunitaria innata con il rilascio di citochine“.
La troponina T
La troponina T è un biomarcatore di danno cardiaco usato in particolare per identificare i pazienti con infarto miocardico acuto, ma che si è rilevato un potente marcatore di prognosi nei pazienti ricoverati per Covid-19.
Nel corso di diversi studi si è osservato che nei pazienti critici chi moriva aveva un’elevazione della troponina T nel 45% dei casi, mentre coloro che sopravvivevano avevano un’elevazione nel 21% dei casi. Inoltre si è visto che, entro 3 giorni dall’avvio delle cure nei pazienti ricoverati in terapia intensiva, questo marcatore di danno cardiaco era aumentato nel 68% dei pazienti che sarebbero poi morti e nel 49% di quelli che sarebbero sopravvissuti.