I mammiferi che vivono in gruppi possono vivere più a lungo dei membri di specie solitarie. A giungere a questa conclusione è una ricerca di Nature Communications. I risultati si basano su un’analisi di quasi 1.000 mammiferi, tra cui la scimmia dal naso camuso dorato, il ratto talpa nudo, la balena della Groenlandia e il pipistrello ferro di cavallo. L’esito dello studio potrebbe migliorare la nostra comprensione dell’evoluzione dell’organizzazione sociale e della longevità dei mammiferi.
I mammiferi presentano un’ampia varietà di organizzazioni sociali, tra cui la vita solitaria, la vita in coppia e varie forme di vita di gruppo. Mostrano anche una variazione di 100 volte nella durata massima della vita. Questa va da circa 2 anni nei toporagni a più di 200 anni nelle balene della Groenlandia. Precedenti ricerche su singole specie, come i babbuini chacma, hanno scoperto che gli individui con forti legami sociali vivono più a lungo di quelli con legami deboli. I ricercatori hanno poi scoperto che la vita di gruppo limita il rischio di predazione e fame. Elementi, questi ultimi, che aumentano la longevità nei mammiferi.
Lo studio sui mammiferi
Xuming Zhou, Ming Li e colleghi hanno analizzato 974 specie di mammiferi per confrontare tre categorie di organizzazione sociale (solitario, coppia e gruppo) con la longevità. Le specie che vivono in gruppo includevano l’elefante asiatico e africano, il lemure dalla coda ad anelli, la zebra di montagna e il pipistrello a ferro di cavallo. Nella ricerca erano incluse anche specie solitarie come il dugongo, l’oritteropo e lo scoiattolo orientale. Gli esperti hanno scoperto che le specie che vivono in gruppo generalmente vivono più a lungo delle specie solitarie. Ciò supporta l’evoluzione correlata dell’organizzazione sociale e della longevità.
I toporagni settentrionali dalla coda corta, solitari, e i maggiori pipistrelli a ferro di cavallo, che vivono in gruppi, hanno entrambi un peso simile. Hanno però una durata massima, rispettivamente, di circa 2 anni e 30 anni. Gli autori hanno eseguito un’analisi trascrittomica, un tipo di analisi genetica, per 94 specie di mammiferi e identificato 31 geni, ormoni e percorsi correlati all’immunità. Questi sono ampiamente associati sia all’organizzazione sociale che alla longevità.
I risultati dello studio forniscono una base per ulteriori esperimenti e indagini sui meccanismi alla base della vita di gruppo e della longevità.