Il 18 febbraio 1930 l’astronomo americano Clyde Tombaugh osservò un corpo celeste che fino al 2006 venne considerato il 9° pianeta del Sistema Solare. Da quell’anno, Plutone è considerato un pianeta nano perché non rispetta uno dei criteri che l’Unione astronomica internazionale reputa necessari per considerare un corpo celeste come pianeta. Nonostante ciò, il mondo lontano continua ad appassionare astronomi e non.
La scoperta di Plutone
L’esistenza di un 9° pianeta fu ipotizzata inizialmente da Percival Lowell, il quale teorizzò che le oscillazioni nelle orbite di Urano e Nettuno fossero causate dall’attrazione gravitazionale di un corpo planetario sconosciuto. Lowell calcolò la posizione approssimativa dell’ipotetico pianeta e la cercò per più di un decennio senza successo. Nel 1929, utilizzando i calcoli di Lowell e WH Pickering, la “caccia” fu ripresa al Lowell Observatory in Arizona. Il 18 febbraio 1930, Clyde Tombaugh scoprì il piccolo pianeta distante utilizzando una nuova tecnica astronomica di lastre fotografiche combinata con un microscopio a luce intermittente.
La scoperta venne confermata da molti altri astronomi e fu annunciata il 13 marzo 1930, l’anniversario della nascita di Lowell e della scoperta di Urano da parte di William Herschel.