In un articolo pubblicato sulla riviste Nature viene esaminato il fenomeno del riscaldamento dell’oceano in Antartide che favorisce lo scioglimento del ghiacciaio. Questi cambiamenti variano a secondo del modello climatico. La variabilità dell’intensità del fenomeno di El Niño condiziona il livello di riscaldamento degli oceani, ma non si sa come questo influenzi lo scioglimento dei ghiacciai in Antartide.
Intorno all’Antartide, l’oceano sotto i 200 m risulta più caldo degli strati oceanici più superficiali. Venti meridionali ad alta latitudine generano flussi superficiali divergenti che spingono l’acqua dall’esterno, facendola fuoriuscire da una profondità di 2-3 km lungo strati di densità in pendenza.
Le sorgenti di acqua in risalita
Quando affiorano, queste sorgenti di acqua in uscita si dividono in due branche. Una scorre verso l’equatore (nord ~ 60 S), dove l’acqua che fuoriesce è più fredda dell’oceano e dell’aria prima di un’eventuale subduzione. Ciò assicura che l’Oceano del Sud venga riscaldato dal calore in eccesso dell’aria, provocato dal riscaldamento del gas serra.
L’altro tipo di sorgenti di acqua in uscita si trova rispetto vicino al polo ~60 S. In questo caso l’acqua in risalita è più calda rispetto al resto dell’oceano e perde il calore a contatto con l’atmosfera, influenzando la formazione di ghiaccio marino.
Il riscaldamento oceanico nella storia
Il fenomeno di ENSO raffredda l’oceano e il flusso di acqua calda in uscita riscalda le acque superficiali. Nelle osservazioni sul riscaldamento oceanico, l’Oceano Australe mostra un picco di temperature calde intorno all’Antartide. L’acqua superficiale si è raffreddata e il ghiaccio marino antartico è aumentato nel periodo 1979-2015.
In netto contrasto, le acque oceaniche della piattaforma antartica (ad una profondità di 1.500 m) nel mare glaciale artico e nel mare di Bellingshausen hanno registrato un aumento di temperatura sostanziale. Di conseguenza, le piattaforme di ghiaccio dell’Antartico occidentale e la calotta di ghiaccio hanno perso la massa tra il 1992 e il 2017, in particolare nel ghiacciaio Pine Island e nei bacini glaciali Thwaites del mare di Amundsen. Il riscaldamento dell’acqua oceanica intorno la piattaforma antartica influisce in modo critico sullo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio.
Gli effetti di el Niño e de la Niña
E’ previsto un aumento dell’oscillazione El Niño-Sud (ENSO). La variabilità di questo fenomeno tende a rallentare il surriscaldamento dell’Oceano Australe alle medie latitudini.
El Niño (anche El Niño nel Pacifico centrale) consiste in correnti convettive tropicali che provocano una temperatura intraoceanica anomala del Pacifico sudamericano e una contrazione equatoriale in zone simmetriche ad alta latitudine verso est. Durante La Niña, si verifica esattamente il contrario. Difatti el Niño porta un calore anomalo complessivamente superiore al livello di raffreddamento provocato da La Niña.
Il fenomeno di ENSO (El Nino Southern-Oscillation)
Qui mostriamo che un maggiore aumento della variabilità ENSO
accelera il riscaldamento oceanico sotto la piattaforma antartica, e nel contempo rallenta il riscaldamento delle pareti del ghiaccio marino. Studi che hanno ricreato un potenziale aumento del fenomeno di ENSO hanno condotto ad una accelerazione circumantartica e un riscaldamento dell’oceano. La diminuzione della temperatura oceanica superficiale ha implicazioni importanti.
Questi studi sono stati condotti sulla base di 31 modelli climatici della cosiddetta fase 6 del modello climatico in combinazione con quello del Progetto Intercomparison (CMIP6) prima del 2014. Questi modelli simulano le caratteristiche della temperatura ad alta latitudine, che persiste tuttora.