Una spezia molto nota è un vero e proprio toccasana per la nostra salute: è un eccellente antibiotico e antinfiammatorio naturale, ottimo per combattere colesterolo e diabete (abbassa la glicemia alta), favorisce la digestione e accelera il metabolismo, aiuta a bruciare i grassi velocemente e a sgonfiare la pancia, è un alimento diuretico e persino dimagrante, alleato per chi vuole perdere peso.
Il pepe nero, non a caso, è definito “il re delle spezie“.
Che cos’è il pepe nero, uno straordinario antinfiammatorio naturale
Il pepe nero, scientificamente noto come Piper nigrum, appartenente alla famiglia delle Piperacee, è originario della foresta tropicale pluviale del sud dell’India, precisamente il Kerala, da dove si è diffuso nel resto del mondo. E’ una pianta arbustacea rampicante con foglie ovali o orbicolari e piccoli fiori che crescono su lunghe spighe, superando i 10 cm. Ognuna di queste spighe può contenere fino ad una quarantina di frutti, piccole bacche verdi che possono diventare di un colore rosso-bruno quando maturano, con un pericarpio sottile. Ognuno di questi frutti contiene, a sua volta, un seme, il tipico grano tondeggiante di pepe, piccolo, compatto, duro all’esterno e farinoso al centro.
Il pepe nero viene generato dal drupe acerbo ancora verde della pianta del pepe. La tradizione vuole che dopo essere stato raccolto, venga cotto in acqua bollente per pulirlo e poi seccare, esponendo le drupe al sole per diversi giorni durante i quali il pepe si restringe e da verde si scurisce, divenendo nero e rugoso in superficie.
Il pepe nella storia
Dioscoride e Galeno riconoscevano al pepe molteplici proprietà, ritenendolo diuretico, stimolante dell’appetito, digestivo, calmante dei dolori. Ben diversa era la credenza popolare che attribuiva al pepe virtù afrodisiache. Ovidio suggeriva a chi fosse sessualmente debilitato “piper urticale mordacis, semina miscent” (mescolare il pepe con i semi dell’ortica irritante).
La spezia, dal costo elevato, era una merce rara con cui i vassalli pagavano tributi o riscatti. Il primo a ricevere questo tipo di compenso fu Alarico, re dei Visigoti che, per rinunciare alla conquista di Roma, ottenne 3000 libbre di pepe e 5000 libbre d’oro, oltre ad altri beni e territori. Fu proprio la costante richiesta di pepe a spingere mercanti e avventurieri a battere anche le vie più pericolose. Alla fine del Medioevo, quasi tutto il commercio del pepe in Europa passava per Venezia e carichi imbarcati nei porti mediorientali erano venduti all’incanto a Rialto, da speciali funzionari di nomina statale, denominati “messeri del pepe”. Nel XV secolo, con la scoperta della “Via delle Spezie” da parte di Enrico il Navigatore, il mercato si spostò a Lisbona, garantendo così un introito smisurato ai Portoghesi.
Alleato contro colesterolo e diabete: le proprietà del pepe nero
Grazie alla piperina, un alcaloide che conferisce al pepe il suo caratteristico sapore, il pepe nero favorisce la digestione e il metabolismo, la produzione di succhi gastrici, l’assorbimento di selenio, vitamine di tipo B, carotene e altri nutrienti del cibo.
Previene la formazione di gas intestinali, favorisce la termogenesi, ossia la produzione di calore nell’organismo, consentendo di bruciare più calorie; stimola la produzione di endorfine a livello cerebrale, fungendo da ottimo antidepressivo naturale, previene Alzheimer e demenza, contrasta gli effetti nocivi dei radicali liberi, rappresentando un ottimo aiuto nella lotta contro i tumori. Espettorante, antibiotico, antinfiammatorio, carminativo, dimagrante, il pepe nero consente l’espulsione di muco e catarro, contrasta tosse e raffreddore, contrasta la proliferazione batterica specie nel tratto intestinale, e aiuta la perdita di peso, nell’ambito di uno stile di vita sano.
Come tutte le altre spezie, anche il pepe nero è un ottimo condimento a cui ricorrere se si soffre di colesterolo e di diabete: insaporire un piatto grazie alla sapidità e alla gustosità delle spezie permette infatti di ridurre l’utilizzo di grassi in cucina.
Inoltre, il pepe nero contiene capsaicina: secondo una ricerca condotta in Giamaica, questa sostanza potrebbe essere utilizzata nella cura del diabete, in quanto sembra in grado di abbassare i livelli di zucchero nel sangue.
I benefici e le proprietà dimagranti della piperina
La piperina è una sostanza vegetale, scientificamente detta alcaloide, contenuta nel comunissimo pepe nero (Piper nigrum), presente prevalentemente nello strato più superficiale, ed è responsabile, insieme con la cavacina, del tipico sapore pungente, amaro e piccante della spezia.
La piperina è usata specialmente per trattare le affezioni del sistema digerente, quali ad esempio diarrea, costipazione, difficoltà digestive. Inoltre, ha azione diuretica e antiflogistica, tonica e antiossidante e soprattutto la piperina ha proprietà dimagranti.
Dal punto di vista molecolare, l’attività dimagrante dell’alcaloide non è stata pienamente dimostrata, ciò perché non vi sono ancora dati statisticamente significativi che possano confermare questa proprietà. Al contempo, però, dal un punto di vista teorico, sono vari gli studi che avvalorano tale teoria. Tra essi, uno pubblicato nel 2012 ha evidenziato come la piperina possa agire sui geni responsabili della formazione di cellule adipose, interferendone l’attività. Ciò promuoverebbe la riduzione dei livelli di grasso presenti in circolo e ostacolerebbe la nascita e la crescita di nuovi adipociti.
La piperina avendo proprietà termogeniche, aiuta a dimagrire in quanto stimola il metabolismo basale e favorisce l’ossidazione dei grassi. Come detto in precedenza, la piperina ha proprietà digestive che interagiscono sulla forma fisica, infatti promuove la secrezione salivare e dei succhi gastrici, stimolando il processo digestivo già a partire dai primi morsi: una digestione funzionante rappresenta uno degli step principali affinché si possano ottenere risultati migliori in termini di perdita di peso e di grasso in eccesso.
Infine, la piperina facilita anche il transito intestinale, evitando la fastidiosa stitichezza e agevolando anche l’assorbimento di alcuni fondamentali nutrienti presenti nei cibi.
Pepe, benefici e controindicazioni: il parere degli esperti
Secondo gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario,
“il pepe contiene molti minerali tra cui spiccano per quantità di potassio, calcio e fosforo. Buono è anche il contenuto di vitamina C. La piperina in esso contenuta, ovvero la sostanza responsabile del sapore piccante, stimola la produzione di saliva e la secrezione dei succhi gastrici, che a loro volta stimolano la digestione. Il pepe inoltre ha proprietà diuretiche e antisettiche, aumenta il senso di sazietà e per questo risulta utile nel controllo del peso corporeo. È infine in grado di aumentare l’assorbimento dei nutrienti contenuti nei cibi (oltre che dei farmaci).
Ne è sconsigliato l’uso nei soggetti che soffrono di ulcere e gastriti o di altri disturbi gastrointestinali (morbo di Crohn, diverticolite)“.
“Non risultano condizioni a oggi conosciute in cui il consumo di pepe potrebbe interferire con farmaci o altre sostanze. Sembrerebbe però che il pepe abbia la capacità di aumentare la durata di permanenza di alcuni farmaci nell’organismo: è bene quindi chiedere sempre consiglio al proprio medico di fiducia“.
Inoltre, gli esperti Humanitas ricordano che
“il pepe nero, verde e bianco condividono perlopiù le medesime caratteristiche nutrizionali. Cento grammi di pepe nero in polvere sviluppano 296 calorie e contengono approssimativamente:
- 11 g di acqua
- 10 g di proteine
- 2 g di lipidi
- 68 g di carboidrati
- 26 g di fibre
- 265 mg di calcio
- 14 mg di ferro
- 90 mg di magnesio
- 176 mg di fosforo
- 73 mg di potassio
- 5 mg di sodio
- 1,13 mg di zinco
- 21 mg di vitamina C
- 0,02 mg di Tiamina (vitamina B1)
- 0,12 mg di Riboflavina (vitamina B2)
- 0,21 mg di Niacina (vitamina B3 o vitamina PP)
- 0, 10 mg di vitamina B6
- 10 µg di vitamina B9 o acido folico“.
Come utilizzare e conservare il pepe nero
Il modo migliore di usare il pepe è averlo intero e macinarlo quando necessario. I francesi aggiungono i grani interi alla salamoia e al loro bouquet garni. Gli indiani lo usano nel garam masala e in molte altre preparazioni. In Medioriente si usa nel mix di spezie baharat.
Come per molte altre spezie, il pepe nero si conserva bene in un luogo fresco e riparato dalla luce. Contrariamente a quanto si pensa, i macinini per il pepe non sono il contenitore ideale per conservarlo a lungo. Quando si macinano le spezie, queste rilasciano i loro oli essenziali, che con il caldo possono irrancidire e dare un cattivo sapore anche ai grani non ancora macinati. Meglio aggiungere i grani interi poco alla volta, solo quando servono.
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