“Iniziative come la conferenza stampa di oggi sono importantissime, ma vorrei precisare che oggi non c’è una posizione scientifica sul clima ma ideologica promossa dal mainstream. Il clima è sempre cambiato e quello che si sta registrando oggi è niente“. Così è intervenuto il professore emerito di energetica del Politecnico di Milano, Ernesto Pedrocchi, a margine della conferenza stampa dal titolo ‘Custodire l’ambiente custodendo l’uomo’, tenutasi presso la sala cristallo dell’hotel Nazionale a Roma e organizzata da Pro Vita & Famiglia.
Pedrocchi: “Temperatura del globo in calo”
“Dal 1916 la temperatura del globo sta diminuendo, mentre era aumentata dal 1850” – ha continuato Pedrocchi, evidenziando le défaillance del pensiero diffuso oggi tra l’opinione pubblica -. “E’ un fenomeno naturale non dovuto dalle attività antropiche. Non permettere una discussione scientifica è sbagliato”. Mentre sul futuro energetico globale ha evidenziato che ‘‘le fonti rinnovabili non saranno mai sufficienti a sopperire il fabbisogno dell’umanità. Oggi, usiamo per l’80 per cento i combustibili fossili e non c’è dubbio che la fonte energetica del futuro è l’energia nucleare. E’ augurabile che questa possa sostituire i combustibili fossili”.
Brussato: “Depositi minerari non replicabili, discutiamo su questo”
“In questa conferenza si parla di clima ed io mi soffermerò sugli argomenti accessori che servono come rafforzativo, come ad esempio le materie prime’‘, ha esordito così l’Ingegnere minerario, Giovanni Brussato, nel corso della conferenza stampa organizzata da Pro Vita & Famiglia. “Nel volume, Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza, poniamo l’attenzione su di un’analisi inerente all’effettiva disponibilità di queste materie prime per effettuare la transizione ecologica. “Ad oggi nessuno ha portato avanti un’analisi del genere e non abbiamo una stima che ci garantisce che le risorse sono abbastanza per portare avanti questa politica ambientale”. Mentre sulla necessità di un dialogo tra gli esperti e gli scienziati ha ribadito che ‘‘è fondamentale per comprendere se il pianeta può permettersi una transizione energetica come quella promossa. I depositi minerari sono fenomeni geologici unici non replicabili. Sono patrimonio di questa generazione e delle future. Dobbiamo valutare in che condizioni lasceremo il pianeta proseguendo con questa politica di transizione energetica”. “Io penso che il fondamento delle proteste giovanili abbia la necessità di una maggiore conoscenza. Ho visto che ci sono state tante contrapposizioni all’estrazione mineraria da parte dei giovani ambientalisti, ma non hanno mai esposto soluzioni alternative. Loro devono capire che nei prossimi anni estrarremo più rame di quanto sia mai stato fatto nei 5mila anni trascorsi. Questo deve essere seriamente compreso dai giovani”, ha concluso Brussato.