Hydrology, il gruppo di ricercatori dell’IRPI – Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR, ha pubblicato oggi la mappa degli accumuli pluviometrici dell’Italia nei primi 43 giorni del 2023, e cioè dal 1° gennaio al 12 febbraio. La mappa, particolarmente dettagliata su ogni microzona del territorio, evidenzia come in questo primo mese e mezzo le precipitazioni siano state eccezionalmente abbondanti nelle Regioni tirreniche centro/meridionali, in Sardegna e nel basso Jonio, in modo particolare in Sicilia dove si sfiorano i 400mm nel sud/est dell’isola grazie ai recenti nubifragi del Medicane Helios.
Le precipitazioni sono risultate particolarmente abbondanti anche nel medio Adriatico, tra Marche meridionali, Abruzzo, Molise e Gargano. Invece si registra un enorme deficit idrico al Nord Italia, e in modo particolare al Nord/Ovest: “il Piemonte è quella parte d’Italia dove non piove“, hanno infatti commentato i ricercatori. In realtà le precipitazioni sono molto scarse anche tra Puglia e Basilicata e nella Calabria jonica centro/settentrionale (Crotone), oltre che nella Toscana centro-settentrionale, ma è evidente che l’anomalia idrica principale è quella del Piemonte.
In Piemonte, inoltre, non pioverà affatto neanche nei prossimi dieci giorni. “Le condizioni saranno peggiori di quelle del 2022“, scrivono i ricercatori riguardo la situazione della siccità in pianura Padana. A fronte del deficit idrico del Nord, si conferma quindi l’enorme surplus idrico del Sud. Alla faccia della “desertificazione” della Sicilia, considerata “imminente” da oltre 30 anni nelle previsioni del catastrofisti climatici (e su tutti in quelle dell’IPCC).