Una dieta ipocalorica, in cui l’introito calorico giornaliero venga ridotto di un quarto, rallenta la velocità dell’invecchiamento del 2-3% pari a una riduzione del 10-15% del rischio di morte. È quanto, dimostrato in un trial clinico “CALERIE” su 220 individui adulti sani da un team della Columbia University. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Aging.
La velocità dell’invecchiamento
Per misurare la velocità dell’invecchiamento gli scienziati hanno usato un algoritmo già validato a questo scopo, che si chiama DunedinPACE (Pace of Aging, Computed from the Epigenome). L’algoritmo misura il numero di anni di invecchiamento biologico cui un individuo va incontro nel corso di un anno solare. Per misurare l’invecchiamento molecolare gli esperti si sono serviti di prelievi di sangue e di biomarcatori specifici su cui l’algoritmo basa le sue stime. Metà del campione ha seguito la dieta ipocalorica, l’altra metà invece ha mangiato normalmente. Nessun individuo del campione era sovrappeso.
I risultati di una dieta ipocalorica
Nel corso del trial clinico, con una durata di 24 mesi e un monitoraggio annuale, è emerso che la velocità dell’invecchiamento si riduce del 2-3% negli individui che hanno seguito la dieta ipocalorica. Questa riduzione corrisponde a una riduzione del rischio di morte del 10-15%. Lo studio quindi conferma sull’uomo gli effetti anti-aging della restrizione calorica.
Il prossimo passo sarà verificare a lungo termine che a questi effetti corrisponda una riduzione del rischio di ammalarsi di malattie tipiche dell’invecchiamento, concludono gli autori, come la demenza e le patologie cardiovascolari.