Cresce la digitalizzazione delle stalle: boom per i robot di mungitura

La robotica nelle stalle da latte raggiungerà i 47 miliardi di dollari di investimento nel 2029
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“In Italia sono circa 2.000 i robot di mungitura installati e l’11% degli allevatori che intendono rinnovare la propria stalla, pensano di introdurre il sistema di mungitura robotizzata”. Quello che ha riferito il professor Carlo Bisaglia, dirigente tecnologo al Crea di Treviglio (Bergamo), è “lo specchio di un settore in crescita, maturo dal punto di vista tecnologico, perché ormai abbiamo a che fare con macchine che sono già alla quarta o quinta generazione”.

Il convegno

È emerso questa mattina al convegno: “La robotizzazione dell’alimentazione e della mungitura”, organizzato da Fieragricola TECH – la rassegna di Veronafiere dedicata all’innovazione in agricoltura, con focus dedicati alla digitalizzazione e all’agricoltura di precisione, alle energie rinnovabili, alla smart irrigation, ai biostimolanti – in collaborazione con Edagricole.
“Anche l’Italia, seppure più lentamente, sta registrando un trend di crescita nelle installazioni della robotica in stalla, in particolare per la mungitura” ha dichiarato Bisaglia, “sulla spinta di fattori determinati, che vanno dalla difficoltà di reperire manodopera specializzata, al legame col territorio come nel caso delle province di montagna e alle opportunità di finanziamento legate all’Agricoltura 4.0”.

Le previsioni future

A livello mondiale si prevede un incremento del 20% annuo delle installazioni dei robot di mungitura, con la stima – è emerso a Fieragricola TECH – di raggiungere i 47 miliardi di dollari di investimenti nel settore della robotizzazione della mungitura entro il 2029. Sono in crescita anche gli investimenti legati al benessere animale e al contrasto ai cambiamenti climatici, come i sistemi di climatizzazione della stalla, dagli impianti di nebulizzazione, ventilazione e bagnatura.

Le nuove sfide tech

“La sfida ora è quella di instaurare un dialogo fra i big data disponibili nelle stalle e di innalzare la preparazione digitale degli allevatori, non sempre al passo con una velocissima evoluzione dei sistemi hardware e software impiegati in stalla”, ha specificato Stefano Benni, professore associato di Ingegneria Agraria all’Università di Bologna.

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