In un recente articolo di Nature Medicine viene trattato lo stato attuale della vaccinazione COVID19 a livello internazionale. Siamo entrati nel quarto anno della pandemia COVID-19 e i vaccini delle diverse case farmaceutiche continuano ad essere considerati protettivi contro malattie gravi, in seguito alle varianti di SARS-CoV-2, compreso Omicron2.
Tuttavia, vi è stata un’evoluzione continua e sostanziale della SARS-CoV-2 da quando è comparso il virus che ha rappresentato una reale sfida per tutto il sistema della Salute Pubblica. I vaccini, con la quarta dose, continuano a fornire protezione.
L’istituzione del Gruppo Tecnico Consultivo per il vaccino anti-COVID19
Nel settembre 2021, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito il Gruppo Tecnico Consultivo su una valutazione efficace della composizione del vaccino COVID-19 (TAG-CO-VAC) che ha avuto da subito il compito di valutare le implicazioni del virus e delle sue varianti per la salute pubblica. Il TAG-CO-VAC, acronimo del gruppo consultivo, ha testato gli effetti del vaccino COVID-19 finora, ma rimangono ancora dubbi per la comunità scientifica, su quando il vaccino COVID19 dovrà essere aggiornato.
Il TAG-CO-VAC è un gruppo indipendente e multidisciplinare di
18 esperti. In qualità di gruppo consultivo, il TAG-CO-VAC sta studiando quando sarà necessario aggiornare la composizione del vaccino in modo che possa continuare a garantire in sicurezza la protezione della popolazione contro dal virus COVID19. L’attuale processo decisionale del gruppo consultivo consta di due passaggi, come si evince in Fig. 1.
Le fasi dei lavori del Gruppo Consultivo per il vaccino COVID 19
Il primo passo è quello di decidere se debba essere necessario un aggiornamento della composizione farmacologica del vaccino a subunità proteica degli attuali vaccini per gli effetti, la trasmissibilità e la gravità clinica dei VOC. La seconda fase è una valutazione dell’efficacia del vaccino aggiornato.
Questo passaggio è giustificato dall’obiettivo di tale commissione di continuare a mantenere alta la protezione della popolazione alle malattie gravi in conseguenze del virus. Questo intento sarà possibile con la diminuzione dell’ampiezza della cross-reattività immunologica contro le varianti del virus future del COVID19.
La cross-neutralizzazione dei COV
Il dato chiave considerato in questo processo è la cross-neutralizzazione dei COV. La valutazione della Commissione riguarda inoltre, con quali proteine dell’agente patogeno dobbiamo gestire la variante virus COVID19 emergente. Omicron è stato designato come VOC dall’OMS a novembre 2021 ed ha più di 30 mutazioni della proteina, rispetto al virus originario.
Sono stati condotti studi sulla base di modelli animali e studi clinici raccolti su esseri umani, infettati da diverse mutazioni nel gene spike alterato con proprietà antigeniche di Omicron. Gli anticorpi neutralizzanti specifici di Omicron in una persona, dopo l’infezione o la vaccinazione contro i virus delle varianti Alpha e Delta.
Le caratteristiche dei ceppi della variante Omicron
Secondo le mappe antigeniche dei dati derivati dai processi di neutralizzazione, in studi sulla base di sieri umani o animali infetti, o vaccinati, dalle varianti in circolazioni fino ad oggi, i ceppi di Omicron sono i più antigenicamente distanti dal virus indice. Le varie infezioni che hanno seguito la variante Omicron sono anti-genicamente più correlati tra loro rispetto al virus indice o i VOCs precedenti.
Le risposte degli anticorpi ad Omicron dipendono dal tipo di vaccinazione e dallo stato dell’infezione. I sieri del sangue raccolti da individui infetti da Omicron hanno mostrato più forti risposte anticorpali, rispetto a quanto accadeva alle varianti VOCs precedenti.
Le attuali valutazioni del Gruppo Consultivo sui vaccini COVID-19
Al contrario, gli individui infettati con il virus indice SARS-CoV-2, Alpha o Delta, o i vaccinati (con un vaccino basato sul virus indice) e successivamente infettato con Omicron, hanno anticorpi meno reattivi.
Questi dati dimostrano le prestazioni dei vaccini COVID-19, attualmente autorizzati.
In base a ciò, il Gruppo Consultivo ha deciso di divulgare un rapporto provvisorio nel giugno 2022. Le dichiarazioni del gruppo hanno evidenziato che i vaccini, attualmente autorizzati, continuano a conferire elevati livelli di protezione contro le malattie gravi causate da tutti i COV, compreso Omicron, che rappresenta l’obiettivo primario della vaccinazione. Tuttavia, data la distanza antigenica e le incertezze sulle future evoluzioni del virus, è probabile che l’efficacia del vaccino basato sul virus continuerà a ridursi con il passare del tempo.