I fenomeni temporaleschi estremi in inverno sono cambiati negli Stati Uniti

Cambiamenti nei fenomeni temporaleschi estremi nelle aree occidentali degli Stati Uniti
MeteoWeb

Secondo un articolo di Nature, le tempeste invernali sembrano cessate per il resto di questa stagione fredda. I fenomeni temporaleschi estremi nelle zone occidentali degli USA sono responsabili di perdite economiche di miliardi di dollari. Nonostante le tempeste siano strettamente correlate alle temperature, non è ben definito come i singoli eventi meteorologici incidano sul riscaldamento globale. In uno scenario simile caratterizzato da un forte inquinamento,  si prevede che il volume delle precipitazioni superiore del 20% in più rispetto al resto dell’anno delle tempeste invernali aumenterà fino al 40% nelle aree occidentali degli Stati Uniti entro la metà del secolo.

L’aumento medio del volume delle precipitazioni (31%) contribuisce del 22% all’aumento della raccolta pluviale in quelle aree statunitense e per il 19% è caratterizzata da fenomeni estremi. Una tempesta di rilevante portata si acuisce in modo direttamente proporzionale all’aumento delle precipitazioni localizzate al centro della tempesta. Ignorare le variabilità della portata delle precipitazioni delle tempesta potrebbe comportare una sovrastima dei cambiamenti nelle tempeste che incide sulla pianificazione progettuali delle infrastrutture urbane nelle aree occidentali degli USA.

Definizione delle tipologie di tempesta

In questo studio di Nature, sono stati presi in considerazione due gruppi di dati delle tempeste negli USA nel corso di tre decadi (dall’ 1981 al 2010) e delle simulazioni climatiche degli eventi temporaleschi futuri (dal 2041 al 2070) in un raggio di 6 km in un’area campione degli Stati Uniti occidentali. L’indagine sul clima rileva quali effetti abbiano sul clima gli eventi di precipitazione della stagione fredda (da ottobre a marzo) che rappresentano il 65% (tra il 60 e l’80% in tutta l’area presa in campione delle precipitazioni totali annue). Un totale di 8.843 eventi di tempesta giornalieri sono stati studiati nello studio di storica condotto negli anni dal 1981 al 2010 nella stagione fredda basata su una soglia minima di 5 mm giorno. Per ogni evento quotidiano, vengono analizzate quattro tipologie di tempesta che descrivono la distribuzione spaziale delle precipitazioni come in Fig. 1. Questo studio identifica come “acuta” una tempesta con queste caratteristiche: una diminuzione di pressione atmosferica indica un incremento dell’intensità della tempesta al centro localizzata nel centro della concentrazione delle nubi, rispetto all’aumento della media delle precipitazioni nella medesima area campione, o una frazione maggiore delle precipitazioni totali durante un evento temporalesco che si verificano vicino al centro della tempesta. Nella pratica ingegneristica, vengono tenute in considerazione le stime delle precipitazioni puntuali rispetto alle griglie dell’area campione, in relazione anche alle precipitazioni medie dell’area per progettare una stima reale di tempeste/alluvioni ed è fondamentale per la stima del rischio di inondazioni nei bacini idrografici, non idoneamente calibrati.

Conclusioni dello studio

Questo studio ha dimostrato l’importanza di tener conto dei cambiamenti strutturali delle tempeste invernali che risulta fondamentale in una progettazione efficiente delle infrastrutture consapevolmente funzionali per contrastare il cambiamento climatico. Nello stesso studio si dimostra che le tempeste nei territori occidentali degli Stati Uniti  potrebbero produrre fino al 30-40% del volume in più delle precipitazioni entro la metà del secolo. Un’analisi approfondita ha
portato alla luce come l’aumento delle stime relative all’intensità del fenomeno e delle precipitazione ha registrato rispettivamente un aumento recente del 22% e del 19%. In merito al picco dell’intensità media dell’area presa in considerazione, gli effetti combinati si traducono in un aumento stimato complessivo del 31%, calcolato sempre nell’area campione nel periodo novembre-marzo.
È importante sottolineare che l’acuirsi delle future tempeste implica anche il contrasto delle risposte di deflusso su diverse scale spaziali, perché la precipitazione media del bacino, che aumenta a un tasso inferiore rispetto alle precipitazioni di picco a causa dell’acuirsi delle tempeste, è di più rilevante per il deflusso dei bacini idrografici di queste zone, e questo comporta che esse siano potenzialmente meno suscettibili al rischio di inondazione registrate nonostante il cambiamento climatico in corso. Nel frattempo, l’intensità delle precipitazioni risulta maggiore vicino ai centri delle tempeste e rende queste aree locali più inclini alle inondazioni locali estreme, alle inondazioni improvvise e incide di conseguenze sull’afflusso delle acque piovane urbane. L’alluvione del febbraio 2022 a Seattle, Washington, è un esempio di grave alluvione e questo evento climatico è stato esacerbato dalle precipitazioni estreme che hanno avuto un impatto relativamente poco ingente nelle aree di confine. Nel complesso, i cambiamenti che riguardano la concentrazione delle  tempeste nell’area presa a campione, possono cambiare i modelli spaziali stessi e le caratteristiche delle inondazioni, che dovrebbero rappresentare stime sulla quale occorre basare il design della riprogettazione urbana che possa migliorare realmente la gestione delle risorse idriche sostenibili in un mondo dove il cambiamento climatico è un dato certo da non sottovalutare.

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