È salito a 22 il bilancio delle vittime dell’ondata d’incendi che sta colpendo il centro e il sud del Cile, ma il numero potrebbe ancora aumentare, considerando che ci sono almeno altri 16 feriti in condizioni critiche.
Il governo adesso ha chiesto aiuti internazionali per fronteggiare le centinaia di incendi che hanno già distrutto più di 45mila ettari, principalmente nelle aree di Nuble, Biobio e La Araucania, zone d’intensa attività agricola e forestale situate rispettivamente a 400, 500 e 700 chilometri a sud della capitale. In queste aree, il governo ha decretato lo Stato di emergenza. L’Argentina ha già inviato uomini e mezzi ma il governo di Santiago si è rivolto anche a Messico, Brasile e Spagna.
Secondo il Servizio nazionale di prevenzione e risposta alle catastrofi (Senapred) sono stati registrati 204 incendi boschivi, di cui 56 controllati e 148 ancora in corso. Gli incendi coincidono con una lunga siccità che dura da più di 13 anni e con un’ondata di caldo senza precedenti, con temperature di oltre +40°C. Una situazione che ricorda l’ondata d’incendi che colpì il sud del Cile nel 2017, la più grave fino a oggi e in cui morirono una decina di persone.