I vulcani delle isole di Vulcano e Stromboli sono i più temuti, sempre sotto i riflettori. Non bisogna però dimenticare quello di Panarea. Da vent’anni, dal rilascio di gas nei fondali degli isolotti, alle recenti conoscenze sul sistema idrotermale, viene costantemente studiato e monitorato.
Se n’è parlato in occasione della presentazione a Lipari del docufilm “The fire under the sea” prodotto dalla francese Artè, regia di Roberto Rinaldi e Gil Kebaili Franco Italiano, già direttore Ingv di Palermo, ha evidenziato: “L’isola sembra un posto turistico tranquillo ma il suo vulcano, nascosto dal mare, può dare momenti parossistici e seguiamo la sua attività con molta attenzione“.
Sfruttare la forza geotermica di Panarea
Carmelo Prestipino, esperto in gestione dell’energia, si è invece soffermato sull’opportunità dello sfruttamento della risorsa geotermica che si potrebbe ricavare a profondità abbastanza contenute. Le Eolie, del resto, non sono nuove anche a studi ed indagini del genere.
“La risorsa – ha dichiarato – a Panarea c’è, così come il modo per sfruttarla mediante la tecnica Orc, cioè turbine che vaporizzano a bassa temperatura per produrre energia elettrica. A Panarea si può ipotizzare un piccolo impianto da 100-150 kw che andrebbe a coprire il 44% di fabbisogno dell’isola“.