La Cina ha autorizzato nel 2022 due nuove centrali a carbone a settimana

Il governo cinese ha approvato lo scorso anno la costruzione di numerose centrali per la produzione di energia elettrica alimentate a carbone
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In un rapporto pubblicato da Crea (Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e il Global Energy Monitor (GEM) viene riportato come la Cina abbia approvato lo scorso anno la costruzione di numerosi centrali per la produzione di energia elettrica alimentate a carbone (per un totale di 106 gigawatt).

Come citato dall’agenzia Reuters, si tratta di un aumento consistente: quattro volte di più dell’anno precedente, e a un livello più alto rispetto il 2015. I nuovi impianti sono stati realizzati per sicurezza energetica, per assicurare la stabilità della rete energetica, e minimizzare i rischi di black-out.

L’aumento nel 2022 di centrali di energia termoelettrica

Questo dato è in controtendenza rispetto al calo centrali a carbone negli ultimi anni a livello globale – in particolare quelli tra il 2017 e il 2020. Molti dei nuovi impianti sono stati costruiti in regioni che hanno già un surplus di queste centrali.

La Cina in realtà ha sofferto di diversi black-out tra il 2021 e il 2022, proprio a causa della carenze di energia derivata dal carbone e per le carenze di energia idroelettrica, dovute alla siccità che ha colpito il Paese l’anno passato.

L’impegno ambientale di Pechino

Il dato sembra mettere in dubbio l’impegno ambientale di Pechino contro i cambiamenti climatici, nonostante anche lo scorso anno le installazioni di energia fotovoltaica abbiano raggiunto livelli record (87 gigawatt).

La Cina intende raggiungere la neutralità carbonica nel 2060

La Cina punta a raggiungere il picco delle emissioni di CO2 nel 2030. Il suo impegno sarà però quello di puntare alla neutralità carbonica entro il 2060. Questo obiettiva rientra nei principi delle “responsabilità comuni, ma differenziate” nella lotta al cambiamento climatico.

Si pensi che la capacità di energia da carbone Cina nel 2015 era sei volte superiore a quella in tutto il resto del mondo unito. La nascita di nuove centrali a carbone non significa necessariamente che ci sarà in Cina un aumento dell’uso del carbone o le emissioni di CO2.

La produzione di energia non fossile

Questo avverrà se ci sarà un aumento della produzione di energia non fossile da centrali eoliche, solari e nucleari continui ad accelerare. Ci si auspica contestualmente anche la crescita della domanda di energia elettrica si stabilizzi o rallenti. Il presidente Xi ha anche promesso che la Cina ridurrà il consumo di carbone nel periodo 2026-30.

Le centinaia di nuove centrali a carbone rendono l’impegno climatico della Cina più complicato e costoso. I proprietari delle centrali hanno interesse a proteggere i loro beni ed evitare un rapido accumulo di energia pulita e un graduale abbandono del carbone.

L’impegno della Cina per un aumento di energia pulita

La Cina sta facendo rapidi progressi nel ridimensionare l‘energia pulita. Il sistema energetico del Paese rimane comunque dipendente dalla sua capacità produttiva di carbone per soddisfare la richiesta di energia elettrica e per gestire la variabilità della domanda e l’approvvigionamento di energia pulita.

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