Annunciato il lancio della rivoluzionaria missione Polaris Dawn: batterà numerosi record

Oltre a puntare a un'orbita da record, Polaris Dawn intende raggiungere molti altri obiettivi rivoluzionari
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Nel primo anniversario dell’annuncio del programma Polaris e della sua prima missione, Polaris Dawn, è stato diffuso un entusiasmante aggiornamento: il lancio della missione operata da SpaceX per conto di Jared Isaacman è previsto a partire dall’estate 2023.

La nuova sequenza temporale del lancio di Polaris Dawn è stata annunciata tramite l’account Twitter del programma. Il volo utilizzerà la capsula Crew Dragon ed è la prima delle 3 missioni Polaris pianificate. Sarà l’11° volo con equipaggio in totale di Crew Dragon.

La missione tenterà di raggiungere l’orbita terrestre più alta mai raggiunta, con il punto più lontano, l’apogeo, a circa 1.400 km sopra il pianeta. Il precedente record di 1.368 km era stato stabilito da Gemini 11 nel 1966.

L’equipaggio di Polaris Dawn e i record in arrivo

L‘equipaggio di Polaris Dawn è composto interamente da privati (non astronauti): Isaacman, l’amministratore delegato di Shift4 Payments, il pilota Scott “Kidd” Poteet e gli ingegneri Sarah Gillis e Anna Menon. Il team si è preparato per il viaggio di 5 giorni nell’ultimo anno impegnandosi in simulazioni di missioni, volando su jet da combattimento e persino scalando montagne in Ecuador.

La missione si baserà sulla forte sinergia già forgiata durante la missione Inspiration4 nel 2021, il primo volo spaziale interamente civile, comandato da Isaacman.

Oltre a puntare a un’orbita da record, l’equipaggio di Polaris Dawn intende raggiungere molti altri obiettivi rivoluzionari. Questi includono l’esecuzione della prima attività extraveicolare (EVA) per una missione commerciale in cui un astronauta civile si avventura nello Spazio, fuori da un velivolo. L’operazione prevede il primo utilizzo della tuta spaziale EVA di SpaceX.

Polaris Dawn e la ricerca scientifica

Il team condurrà anche ricerche scientifiche sia connesse alla salute umana qui sulla Terra, sia per migliorare la nostra comprensione delle conseguenze sulla salute dei voli spaziali di lunga durata. Ciò includerà l’uso di tecnologia indossabile come lenti a contatto che monitorano i cambiamenti nella forma dei bulbi oculari degli astronauti e dispositivi a ultrasuoni che misurano la fisiologia e la biometria dell’equipaggio durante il lancio e dopo l’atterraggio.

Polaris Dawn testerà anche i sistemi di comunicazione basati su laser Starlink nello Spazio.

La ricerca scientifica sarà condotta dall’equipaggio durante la missione di 5 giorni utilizzando una vasta suite di circa 38 esperimenti da 23 istituzioni sviluppate attraverso la collaborazione con una vasta gamma di università e istituti scientifici.

La missione ha anche obiettivi umanitari, tra cui una racconta fondi per il St. Jude Children’s Research Hospital nel Tennessee. Il team di Polaris Dawn fornirà inoltre la rete Internet spaziale Starlink a 100 scuole in Cile e Brasile, migliorando la connettività per le comunità svantaggiate.

Il nome della missione

La missione prende il nome da Polaris, conosciuta anche come la “Stella Polare”. Polaris è stata una guida per la navigazione e l’esplorazione nel corso della storia umana, oltre a fornire un punto di riferimento per gli astronomi per esplorare il cielo notturno.

La Stella Polare del nostro programma è spingere i confini di ciò che è possibile nel volo spaziale e ispirare le persone a guardare le stelle, con attenzione sempre rivolta alle sfide difficili sulla Terra,” si legge sul sito web del programma Polaris. “Con Polaris Dawn all’orizzonte e le future missioni Polaris che seguiranno, siamo entusiasti di seguire questi obiettivi verso un futuro grandioso sulla Terra e nello Spazio“.

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