Maltempo Sicilia: crolla ponte nel Ragusano, centinaia di ettari sommersi ad Acate | FOTO

La strada è stata interamente travolta dalle acque ed è sprofondata nel fiume Ippari a seguito del forte maltempo dei giorni scorsi
crollo ponte scoglitti
MeteoWeb

Il ponte sul fiume Ippari nel tratto che collega Scoglitti (frazione di Vittoria, nel Ragusano) alla zona archeologica dell’antica città di Kamarina e al museo archeologico è crollato. L’antica strada in pietra, in condizioni precarie, da più di un anno era chiusa al traffico veicolare, in attesa di interventi di ripristino ed era possibile percorrere solo a piedi il tratto che da Scoglitti permetteva ai turisti di recarsi nella zona archeologica.  

La strada è stata interamente travolta dalle acque ed è sprofondata nel fiume, nel tratto della foce. Questo pomeriggio moltissime persone si sono recate fino al fiume per visitare il luogo del disastro. L’acqua piovana ha portato via anche lunghi tratti della strada che costeggia la grande spiaggia di Cammarana, un tempo molto vasta, ora erosa dalle acque. L’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino, con alcuni parlamentari regionali e con il senatore Salvo Sallemi, ha visto la zona e ha promesso interventi immediati.  

Maltempo: centinaia di ettari sommersi ad Acate 

Danni ingenti ad Acate, nella fascia costiera del Ragusano, dove centinaia di ettari di colture agricole (serre di ortaggi e carciofeti a campo aperto) sono state interamente sommerse dalle acque provenienti dal fiume Dirillo e dal suo affluente, il torrente Ficuzza. I due fiumi sono straripati a causa delle piogge incessanti di giovedì e venerdì ma – pare – anche a causa dell’attivazione del sistema di sicurezza della diga di Ragoleto. Si tratta di un invaso artificiale, denominato anche “lago Dirillo” che raccoglie le acque del fiume per fini irrigui e per rifornire di acqua alcune città della zona, tra cui Gela. Le piogge abbondanti hanno fatto superare il livello di guardia ed è stato necessario aprire le paratie ed attivare le ventole per evitare il peggio. Ma l’acqua fuoriuscita dalla diga si è riversata nel fiume che è straripato, distruggendo colture per centinaia di ettari.  

Questo pomeriggio l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, si è recato ad Acate e, accompagnato dai sindaci Giovanni Di Natale, di Acate, Francesco Aiello, di Vittoria, Mario Cutello, di Chiaramonte Gulfi, ha effettuato un sopralluogo. La visita si è conclusa con un incontro in Municipio a Vittoria. “Porterò – ha detto – lunedì in giunta regionale le proposte per la dichiarazione dello stato di calamità che ci potrà consentire di chiedere provvedimenti urgenti allo Stato. Giovedì sarò a Roma, presso la sede del Ministero dell’Agricoltura e chiedere l’attivazione del fondo di solidarietà in deroga. Nel frattempo chiederò ai comuni e alle organizzazioni di categoria di fare una stima completa e certificata dei danni. Domani, una ditta specializzata, incaricata dal sindaco di Acate, effettuerà una ricognizione con l’aiuto dei droni e di altri sistemi specialistici per misurare l’esatta estensione dei danni”.  

Gli agricoltori in lacrime hanno accolto Sammartino: “era già accaduto nel 2012: l’attivazione dei sistemi di sicurezza della diga getta in ginocchio l’agricoltura. Ma ora i danni sono maggiori. Se ci sono delle responsabilità vanno verificate. Ma soprattutto bisogna porre rimedio: serve una manutenzione e la pulizia dei corsi d’acqua, bisogna rivedere le scelte effettuate per far defluire l’acqua della diga. Bisogna attivare dei meccanismi che non facciano pagare a noi e alle nostre aziende un prezzo così alto”. “Lo Stato e la regione non possono abbandonarci – ha aggiunto un altro agricoltore – noi abbiamo perso tutto. Anche le case, i magazzini, sono invasi dall’acqua. I carciofeti non esistono più, le serre sono sommerse e le piante, già in produzione, distrutte. Abbiamo perso tutto. Queste aziende ci consentono di avere un reddito per sostenere le nostre famiglie. Ora non abbiamo più nulla”. 

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