La mancanza di neve mette in crisi le località sciistiche

La mancanza di neve mette a dura prova le località sciistiche, gli impianti rischiano di chiudere e i prezzi sono alle stelle. Si prova quindi a cambiare modalità e investire su altre attività, coinvolgendo un target diverso
MeteoWeb

Il futuro delle località sciistiche è messo in discussione dal cambiamento climatico, e gli operatori fanno a gara per cercare di adattare l’offerta turistica e rendere la montagna attraente anche con poca o nessuna neve. Infatti si prevede una stagione sciistica accorciata rispetto a quella ormai conosciuta che va da dicembre ad aprile.

Secondo i dati del WWF infatti ogni grado in più di temperatura equivale addirittura a un mese in meno di neve. Ma questo fenomeno non interessa solo le Alpi ma tutte le montagne del mondo. Le stazioni sciistiche più basse, cominciano a puntare su altre attività. Quelle che restano aperte sono costrette ad aumentare i prezzi, rendendo lo sci uno sport sempre più di élite.

Si prova quindi a cambiare modalità e investire su altre attività, coinvolgendo un target diverso. E’ nata così l’idea di realizzare una nuova funivia che collegherà Pila, in Valle d’Aosta e la cima Couis, a 2.730 metri di altezza, sulla valle di Cogne e il parco del Gran Paradiso.

Manca la neve, si punta su altro

Il progetto sarà completato nel 2024. In poco più di mezz’ora si potrà arrivare con due impianti dal parcheggio di Aosta alla cima, che gode della vista delle montagne più alte di tutto l’arco alpino, dal Monte Bianco al Rosa, dal Cervino al Gran Paradiso.

Il presidente della Pila Spa Davide Vuillermoz Curiat, la società che gestisce gli impianti di risalita del comprensorio valdostano ha dichiarato in un’intervista all’AGI, soprattutto a chi si è lamentato dell’impatto ambientale del progetto: “Siamo i primi a voler rispettare l’ambiente. Viviamo di questo, sarebbe autolesionista non proteggere la natura: per noi è una vocazione e anche una devozione. Al momento, meno del 3% di tutti quelli che accedono agli impianti di Pila prende anche l’ultima seggiovia per arrivare in vetta al Couis.”

“La nostra ambizione è quella di permettere a molti più turisti di godere di quel panorama, sciatori o no, un po’ come succede con la Skyway, che da Courmayeur porta a 3.466 metri sul Monte Bianco ed era inizialmente considerata solo un servizio per alpinisti e sciatori ma ora viene utilizzata da tutti, anche i neofiti della montagna”.

Pila e gli effetti della catastrofe climatica

Vuillermoz ricorda che Pila come le altre località sciistiche valdostane sono in alta quota e per loro gli effetti della inevitabile catastrofe climatica sono quindi rinviati. “I ricavi di quest’anno superano quelli del livello del 2018, ma non hanno ancora raggiunto il record della stagione 2019-2020, quando l’interruzione dovuta al Covid è comunque arrivata quando i giochi erano fatti”.

Ha inoltre dichiarato “Dobbiamo comunque spostare verso l’alto il baricentro delle attività invernale, e al tempo stesso non fermarci a pensare solo al turismo legato alla neve. Non è nemmeno escluso che in futuro si progetti anche il collegamento verso la valle di Cogne: siamo alla fase degli studi di fattibilità”.

All’arrivo della funivia, è previsto che ci sarà un rifugio, aperto tutto l’anno per accogliere chi arriva con un punto panoramico e di ristoro che rispetterà la bellezza dell’ambiente. “Noi montanari siamo i primi ambientalisti: il progetto prevede che l’energia utilizzata per far funzionare il nuovo impianto derivi al 100% da fonti rinnovabili”, ha spiegato infine Vuillermoz.

Condividi