“Viste le previsioni a tre e sei mesi, è improbabile che l’Europa e il bacino del Mediterraneo in particolare, vedano precipitazioni superiori alla norma nel prossimo futuro, tali da farci recuperare quanto è mancato nei mesi scorsi“: lo ha dichiarato all’AGI Silvio Gualdi, Senior Scientist del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), alla guida della divisione “Climate Simulations and Predictions”, commentando la nuova fase di siccità che sta interessando l’Italia. “Va precisato che le previsioni stagionali, che elaboriamo insieme ai colleghi europei che lavorano nell’ambito del Copernicus Climate Change Service, sono esclusivamente probabilistiche, e che naturalmente il margine di incertezza è più ridotto per i primi tre mesi,” ha proseguito l’esperto. “Detto questo, i vari modelli che sono alla base delle nostre previsioni tendono a concordare su uno scenario di precipitazioni che non mostra segnali di anomalia significativi nel bacino del Mediterraneo, tanto per i prossimi tre mesi che per i successivi tre mesi, con solo alcuni modelli che segnalano una possibilità di eccesso o di difetto. Questo significa che non possiamo fare ragionevolmente affidamento su piogge eccezionali nel prossimo futuro per far fronte al deficit idrico accumulato“.
Eccezionali invece potrebbero essere i valori termici: “Le nostre ultime previsioni segnalano tanto a tre mesi che a sei mesi temperature più alte rispetto alla norma, che fanno presagire una primavera ed una estate calde confermando, ancora una volta, uno sconvolgimento delle stagioni in ragione del cambiamento climatico,” ha concluso l’esperto.