Una scia eccezionalmente luminosa ha squarciato il cielo tra la Puglia e la Basilicata intorno alle 19 del 14 febbraio, suscitando stupore e meraviglia: tanti i testimoni che hanno segnalato l’avvistamento del “bolide di San Valentino” alla rete Prisma, il network coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) per la sorveglianza delle meteore e dei fenomeni dell’atmosfera.
I dati di Prisma
Tre “occhi” della rete PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e dell’Atmosfera), che consta attualmente di una sessantina di camere fish-eye sparse su tutto il territorio nazionale, “hanno effettuato l’avvistamento (“detection” in gergo tecnico). Si tratta di quelle ubicate a Castellana Grotte, Tricase e Vasto, che hanno permesso di stabilire l’istante esatto del passaggio del corpo celeste: le 17h 58m 30s UT, cioè le 18h 58m 30s dell’ora indicata dagli orologi“, spiegano gli esperti della rete di sorveglianza. “In particolare, la camera di Castellana Grotte ha registrato l’attraversamento del cielo da parte di una scia molto luminosa. Le primissime stime fanno propendere per una traiettoria del bolide che va da Bari verso Matera“.
Gli esperti della rete Prisma sono al lavoro “per raffinare i calcoli e stimare sia la zona di provenienza dell’oggetto celeste (in genere i bolidi hanno un’origine asteroidale che si riconduce alla fascia principale collocata fra Marte e Giove) sia, soprattutto, l’eventuale zona di caduta della meteorite. Capita, infatti, che sotto particolari condizioni di massa, di direzione, di regime dei venti, ecc. qualcosa possa sopravvivere all’attraversamento dell’atmosfera e cada al suolo diventando, appunto, una meteorite“.
“Ricordiamo che proprio le camere della rete Prisma e la stima della zona di possibile caduta resero possibile, all’inizio di gennaio del 2020, il ritrovamento della meteorite Cavezzo nei pressi di Modena, sancendo il successo del metodo utilizzato dalla rete Prisma nella caccia alle meteoriti,” ricordano gli esperti.
“Seguiranno aggiornamenti sul bolide di San Valentino che, a prima vista, sembra promettere bene: le primissime indicazioni valutano una massa iniziale del corpo celeste all’ingresso in atmosfera pari a 2,5 kg e la massa dell’eventuale meteorite pari a circa 200 grammi. Piccola ma non nulla,” concludono gli esperti della rete Prisma.